Fini: "Taglio vitalizi? Solo quelli futuri"

ROMA – Il presidente della Camera Gianfranco Fini ritiene inammissibili gli ordini del giorno al bilancio che prefigurano interventi per bloccare i vitalizi acquisiti dai parlamentari perche’ sarebbero in contrasto con i principi generali dell’ordinamento. Per quanto riguarda il futuro, Fini, intervenendo durante la seduta dell’ufficio di presidenza ha quindi chiesto alle forze politiche (e lo ritiene doveroso),”a prescindere da qualsiasi giudizio di merito”, di valutare conseguenti iniziative legislative.

”Sono da valutare inammissibili gli ordini del giorno volti a prefigurare interventi in contrasto con i principi generali dell’ordinamento, come individuati anche nella giurisprudenza della Corte costituzionale”. Per questa ragione, ha spiegato Gianfranco Fini, non possono essere ammessi quegli odg al bilancio ”volti a sopprimere i vitalizi” dei parlamentari gia’ ”in essere o a incidere negativamente sui trattamenti retributivi o pensionistici dei dipendenti con riferimento a quelli in atto erogati”.

Infatti la Consulta stabilisce che non possono essere intaccati i diritti acquisiti, che sono ”comprimibili in quanto tali solo per esigenze inderogabili e nel rispetto dei principi di ragionevolezze, proporzionalita’ e temporaneita”’ (e’ il caso del taglio del 5 e 10% disposto sui vitalizi di maggiore entita’, in base alla manovra). Per il resto, sono ammissibili solo gli odg diretti a promuovere una riforma della disciplina con efficacia per il futuro.

Inoltre, con particolare riferimento all’odg per l’abolizione dei vitalizi presentato dall’Idv, il presidente della Camera ha sottolineato che ”sono da valutare ammissibili gli ordini del giorno che, vertendo su materie di competenza dell’Ufficio di presidenza e del Collegio dei questori, contengano, nel dispositivo, un invito a valutare o approfondire alcune questioni, senza dare indicazioni prescrittive o vincolanti”. Pertanto Fini ha invitato l’Idv a sostituire nel suo testo la formula ”impegna” con quella ”invita…a valutare/ad approfondire…”’.

”Ovviamente – ha puntualizzato Fini in conclusione – tutto cio’ a prescindere da qualsiasi giudizio di merito, che potra’ (e a mio avviso dovra’) essere valutato dalle forze politiche attraverso conseguenti iniziative legislative”. Del resto, e’ solo con legge che si puo’ ad esempio intervenire su una materia, come quella dell’indennita’ parlamentare, la cui disciplina e’ rimessa alla legge dalla Costituzione.

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