ROMA – Tra Fioramonti e M5S adesso è scontro sui rimborsi. “Fioramonti non restituisce da Dicembre 2018 e non sta quindi rispettando gli impegni presi con i cittadini. Eppure è stato nominato Ministro lo stesso, legittimando un modo di agire fuori dal M5S”, dice il viceministro allo Sviluppo Economico Stefano Buffagni. Ma Lorenzo Fioramonti dopo le dimissioni da ministro dell’Istruzione non ci sta e contrattacca, soprattutto sul tema delle restituzioni delle indennità parlamentari, tema sul quale, rimproverandogli un certo ritardo, hanno puntato alcuni dei suoi critici interni.
Ad aumentare il carico c’è anche la “lista” fatta da Gianluigi Paragone: “Acunzo, Aprile, Cappellani, Del Grosso, Dieni, Fioramonti, che lo hanno anche fatto ministro, Frate, Galizia, Grande, Lapia, Romano, Vacca, Vallascas…”. Sembra un appello a metà tra formazione calcistica e chiamata a votare ma la lista che Gianluigi Paragone snocciola in un videomessaggio sulla sua pagina Facebook ha un sapore amaro, perchè è quella dei deputati M%S (segue anche quella dei senatori, “Anastasi, Bogo, Ciampolillo, Di Marzio, Di Micco, Giarrusso, Lorefice”, scandisce con la medesima foga) accomunati dall’essere “tutta gente ferma a quota zero, non hanno rendicontato nulla, non hanno restituito nulla”.
Paragone, senatore M5s, elenca “tutti i nomi di chi non ha restituito nulla o quasi e che segnalerò ai Probiviri! Ci sono ministri, presidenti di commissione. Mi sono rotto le scatole della gente che predica bene e razzola male!”.
I miei soldi al conto del Tecnopoolo di Taranto
“Dopo aver restituito puntualmente per un anno, come altri colleghi, ho continuato a versare nel conto del Bilancio dello Stato e le mie ultime restituzioni – chiarisce allora Fioramonti – saranno donate sul conto del Tecnopolo Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile, un centro di ricerca pubblico che, da viceministro prima e da ministro poi, ho promosso a Taranto, una città deturpata da un modello di sviluppo sbagliato”.
“Sistema rendicontazione poco trasparente”
Anche in questa occasione, Fioramonti rinnova dunque le sue critiche alla gestione di vertice M5s e rileva che “in tanti, nel Movimento, abbiamo contestato un sistema farraginoso e poco trasparente di rendicontazione”.
Stupito per gli attacchi M5S
Quanto al suo addio al governo, il ministro dimissionario confida il suo stupore per le critiche dal suo partito solo “aver fatto solo ciò che ho sempre detto”.
“Mi sarei in realtà aspettato il contrario: sarebbero dovuti essere loro a chiedermi di onorare la parola data favorendo le dimissioni, invece di chiedermi di fare – sottolinea ancora – quello che i politici italiani hanno sempre fatto: finta di niente”. (fonte Agi).