Fisco, spunta un bonus sui mobili tra gli sgravi per l’edilizia

Quirinale, conferimento dell'incarico a Enrico Letta
Enrico Letta (Foto Lapresse)

ROMA – Spuntano anche sgravi per chi intende rinnovare i mobili di casa tra i bonus per le ristrutturazioni al 50% e gli ecobonus, venerdì all’esame del consiglio dei ministri.

Il Cdm infatti è pronto a prorogare gli incentivi per le ristrutturazioni (55% a valere sull’Irpef), l’ecobonus e spunta anche la possibilità di uno sgravio per l’acquisto di mobili nell’ambito della ristrutturazione. La cifra messa sul piatto dovrebbe essere sotto i 500 milioni ma la somma esatta dipenderà dalla modulazione. ”In cdm – spiega il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi – verificheremo se il lavoro di questa settimana ha dato buon esito, io sono ottimista”.

A sorpresa arriva anche la proroga della concessione di Equitalia: dovrà per altri sei mesi riscuotere le tasse per i comuni, un compito che doveva scadere a fine giugno. Tornando al Tesoro ci si avvia sull’ ‘irto’ percorso della riforma della tassazione sulla casa. I sindaci sono allarmati: sul piatto c’è subito una richiesta da 1,3 miliardi a Saccomanni. Un miliardo per l’errore nel calcolo di gettito fatto dal precedente governo nel passaggio dall’Ici all’Imu.

E 300 milioni di Imu ‘autopagata’ per le case di proprietà dei Comuni. E sul primo miliardo ci sono in ballo vari ricorsi al Tar. Ma non è tutto qui: la cifra più ‘importante’ (cioè circa 12 miliardi) è quella ancora ‘in pancia’ a Equitalia. Cioè i residui attivi che i Comuni hanno certificato e chiesto alla società di riscossione di recuperare. La proroga, inizialmente prevista con un emendamento per la sola Tares, è invece arrivata con una modifica in commissione Bilancio del Senato: varrà per tutti i tributi e, quindi, vale un bel gruzzoletto per i comuni.

E’ una novità che spiana la strada di un confronto Tesoro-Comuni che comunque non appare esente da ostacoli. Sempre sull’Imu in Palamento il presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani ricorda: ”c’è bisogno di una riforma del catasto e noi la chiediamo da tempo. Ma non come quelle del governo Monti che andava per algoritmi”. Il Copaff a sua volta ricorda che ”l’acconto Imu di giugno a carico delle imprese risulterà più gravoso di quello dello scorso anno”.

E infatti Rete Imprese Italia spiega che su un gettito totale Imu 2012 di 24 miliardi, una cifra tra gli 8 e i 9 miliardi rappresenta l’esborso delle imprese per immobili strumentali: ”una cifra enorme”, ”insostenibile”. E Rete imprese, proprio mentre il Tesoro proroga i tempi per presentare il 730 ai Caf, chiede di prorogare il termine di versamento delle imposte relative al modello Unico e dell’Imu oltre la data del 17 giugno 2013, senza versamento della maggiorazione dello 0,40%. Ma da quanto afferma il governo in Commissione Finanze a Montecitorio anche questa proroga è questione di pochi giorni.

Ma, sempre sul tavolo del Mef, c’è un altro nodo da sciogliere: la Tares e il suo annunciato rincaro. Anche su questo punto i sindaci avanzano una proposta. Una ‘service-tax’ (come proposto dallo stesso ministro per gli affari regionali, Graziano Delrio), che riveda e comprenda sia la Tares sia l’Imu. Insomma tutto da rivedere a partire proprio dalla ‘regola delle regole’ a carico delle amministrazioni sul territorio: il patto di stabilita’ interno e i vincoli a volte decisamente troppo stretti.

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