Nei primissimi giorni di settembre, annuncia Tosi al quotidiano milanese, lancerà la sua Fondazione con una convention e proverà ad esportare il “modello Verona” a livello nazionale. Tosi non vuole che l’esecutivo Letta cada: ”Se il governo fa quello che serve al Paese – spiega poi alla Stampa – è sbagliato andare al voto. Ora è impantanato tra i veti incrociati, ma mi auguro che a settembre riparta con il giusto sprint. In ogni caso non potremmo votare con questa legge elettorale”.
Se invece cadesse per le vicende giudiziarie di Berlusconi è convinto che ”gli italiani non apprezzerebbero”. ”C’è una normativa sull’incandidabilità che va applicata, ne deve prendere atto”, dice riferendosi al Cavaliere. ”Il leader della coalizione dovrà essere scelto dalle primarie. Magari se partecipa le vince lui, ma se è incandidabile… Comunque le primarie sono indispensabili: al centrosinistra hanno portato un consenso stratosferico. Facciamole anche noi, però facciamole all’americana, aperte”.
”Non vedo perché la Lega debba essere esclusa dalla competizione”, sottolinea a Libero, ”Non è più un fatto partitico, ma di persone”, ”se la scelta è sulle persone, immodestamente posso dire di rappresentare una buona amministrazione e buon governo. Punto su questo”. .