Fli: Futuro e Solitudine. Al Senato sette “partenti”, alla Camera in bilico Urso e Ronchi

ROMA – Rischia di essere un martedì nero per Gianfranco Fini. Un martedì di metà febbraio in cui il suo partito, Futuro e Libertà, già martoriato dalle varie defezioni, potrebbe essere ridotto a brandelli. Nel primo pomeriggio ci sarà una riunione dei finiani al Senato che potrebbe essere l’inizio della fine. Come riportano diversi giornali, infatti, Pasquale Viespoli sarebbe intenzionato ad uscire dal gruppo di Fli con altri sette senatori e comporre un gruppo autonomo. Gira anche già un possibile nome: “Nuovo Polo per il centrodestra”. Con queste fuoriuscite, Fli non avrebbe più un gruppo al Senato. Non va meglio alla Camera dove vengono dati “in uscita” addirittura due “big” come Adolfo Urso e Andrea Ronchi. Qui i “transfughi” andrebbero ad aumentare le quote dei ‘Responsabili’ seguendo l’esempio di Luca Barbareschi.

Al Senato, dunque, se le “colombe” non saranno molto convincenti, Fli rischia di rimanere con soli tre rappresentanti. I “fedelissimi” sono De Angelis, Germontani e Valditara. Gli altri sembrano tutti intenzionati a seguire il progetto di Viespoli: ovvero uscire da Fli, creare un gruppo ad hoc e riavvicinarsi a Berlusconi, presentandosi come la quarta gamba della maggioranza. In tutto potrebbero essere sette. Oltre a Viespoli, ci sono Menardi e Pontone, che hanno già lasciato il partito ma non ancora il gruppo e che sono ovviamente pronti a farlo; c’è Saia che sulla sua pagina Facebook ha esternato il suo “tormento politico”, ci sono Digilio e Barbara Contini. In forse Mario Baldassarri.

L’operazione al Senato avrebbe poi, si legge su molti quotidiani, una ricaduta alla Camera, come in un domino. Alla Camera dove, per dirla con ‘Libero’, la “moral suasion di Silvano Moffa, il primo ad abbandonare la barca finiana, ha già toccato quota 28”. A Montecitorio i deputati finiani dati per “uscenti” sono tre e tra loro ci sono due colonnelli come Adolfo Urso e Andrea Ronchi, rispettivamente ex sottosegretario ed ex ministro del governo Berlusconi. Il primo sarebbe in rotta con Fini perché è stato nominato portavoce invece che capogruppo. Per entrambi, secondo quanto scrive ‘La Repubblica’, ci sarebbe anche un posto ancora caldo al governo: d’altronde le loro ex poltrone sono ancora vacanti. Pronto a lasciare, poi, sarebbe anche Pippo Scalia, deputato finiano e coordinatore regionale del partito in Sicilia. Tutti questi deputati strasfughi andrebbero ad infoltire le fila dei ‘Resonsabili’, che potrebbero anche cambiare nome.

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