Colombe nervose in Fli: si dimette Viespoli, poi rieletto capogruppo. I senatori restano nel partito

Pubblicato il 15 Febbraio 2011 - 18:12 OLTRE 6 MESI FA

Gianfranco Fini

Prima ore di tensione, poi una riunione delle “colombe”, le dimissioni del capogruppo Pasquale Viespoli e 15 minuti dopo la sua rielezioni: dopo le nomine fatte da Gianfranco Fini, dentro Futuro e libertà è stata una giornata di caos.Pasquale Viespoli al termine di una riunione in Senato ha deciso di rassegnare le dimissioni in polemica diretta proprio con il suo leader, per poi essere riconfermato.

La frattura si è avuta sulle nomine di Italo Bocchino quale vicepresidente di Fli e di Benedetto Della Vedova quale portavoce. “Mi sono dimesso dalla carica di capogruppo di Futuro e libertà per due ordini di motivi: 1) perché a suo tempo sono stato ‘nominato’; 2) perché l’organigramma definito successivamente all’assemblea costituente non è corrispondente al mandato che ho ricevuto dal gruppo del Senato in quella sede e con il posizionamento strategico di centrodestra emerso dall’assemblea stessa”.

Pochi minuti dopo, un quarto d’ora circa, però la fiducia a Viespoli è stata confermata  dai suoi ed è stato rieletto capogruppo con mandato unanime. Inoltre i senatori hanno deciso di rimanere nel partito esprimendo comunque un forte dissenso verso la scelta compiuta da Fini, contestando che i nuovi vertici non sono coerenti ”con il posizionamento strategico di centrodestra emerso dall’Assemblea stessa”. Poi però Viespoli ha chiarito:  ”Non farò parte dell’ufficio di presidenza di Futuro e Libertà”, aggiungendo di non aver parlato con Fini ”né ieri né oggi”.

”C’è una chiara ed evidente diversità tra la linea politica emersa dall’Assemblea Costituente di Fli, cioè quella di un chiaro collocamento a centrodestra, e gli organigrammi indicati, che rischiano di veicolare politiche diverse”, ha detto. ”In questo momento il mio unico dovere è quello di rappresentare e tenere insieme le diverse posizioni tra i 10 senatori del gruppo, tra i quali c’è addirittura chi non si è mai iscritto a Fli”. ”Nessun problema personale con Italo Bocchino ma l’esigenza politica, secondo il mandato che ho ricevuto, di tenere insieme le diverse anime, che convergono tutte intorno ad un saldo collocamento a centrodestra del gruppo”.

Questa mattina, 16 febbraio,Viespoli ha avuto un incontro con Andrea Ronchi e Adolfo Urso per capire come esprimere il proprio dissenso, lamentando che il presidente della Camera non sia sceso in campo per mediare. Mediazione richiesta anche dagli eurodeputati. Gianfranco Fini a chi gli ha parlato questa mattina sembra abbia ribadito di voler tirar dritto, “Anche perché- spiega un finiano all’Agi- se dovesse cedere ai ricatti, allora tutti noi cominceremmo ad avanzare delle pretese”.