Fondazioni Liriche: Idv isolata sulla linea dell’ostruzionismo

Massimo Donadi

Idv isolata nell’Aula della Camera a fare ostruzionismo contro il disegno di legge sulle fondazioni liriche. Pd e Udc hanno infatti deciso di non seguire i dipietristi nella battaglia parlamentare per ostacolare la conversione del provvedimento che scade il prossimo 29 giugno, avendo apprezzato la scelta del ministro Sandro Bondi di non ‘blindare’ il testo con la fiducia accettando alcune modifiche.

Una scelta oggettivamente rischiosa per il governo, che costringerà il Senato a riaprire le porte dell’Aula in anticipo rispetto al calendario inizialmente previsto per convertire in tempo il decreto licenziato a Montecitorio.

Ma i dipietristi non ci stanno. Hanno rifiutato ogni mediazione, non hanno ritirato nessuno dei loro emendamenti al testo ed intervengono a raffica costringendo i deputati a restare a votare fino a tarda notte, con la prospettiva, anche per giovedì 24 giugno, di un’altra lunga giornata di votazioni. E non hanno gradito lo scambio di ”affettuosita”’ tra il Pd ed il ministro Bondi.

‘Casus belli’ sono state le parole pronunciate da Roberto Giachetti (Pd) che aveva elogiato l’atteggiamento, ”nel rispetto delle differenze politiche” mantenuto in Aula dal ministro Bondi che ha seguito passo passo il provvedimento, pronunciato una approfondita replica e resistito alla tentazione della fiducia. ”Evidentemente su questo provvedimento c’è una nuova maggioranza, visto che il Pd fino a ieri ha votato con noi le pregiudiziali rispetto a un provvedimento che, appunto fino a ieri, veniva descritto come incostituzionale”, ha sbottato Massimo Donadi (Idv).

Immediata la reazione di Pier Ferdinando Casini: ”Non ci sono nuove convergenze: le vede solo chi è in malafede. Ci sono però due modi diversi di vedere i lavori parlamentari: noi vogliamo portare a casa dei risultati, non ultimo aver evitato la fiducia, e chi si comporta con un ostruzionismo da sfasciacarrozze che serve solo a far perdere tempo al Parlamento”. Dall’Idv al centrista urlano ”democristiano”, e Casini rivendica; ”Si, proprio democratico cristiano! Ne sono orgoglioso rispetto a quello che voi introducete con la vostra politica”.

E Donadi ha attaccato: ”Meraviglia che proprio Casini, ex presidente della Camera, sostenga che confrontarsi in Parlamento sia perdere tempo. Noi abbiamo assunto un atteggiamento su questo testo, non siamo ondivaghi, non cambiamo idea e pensiamo che questa volta sia una qualità”. Con Casini si e’ schierato Dario Franceschini (Pd), secondo cui ”oggi è stata evitata una nuova fiducia ed una nuova mortificazione del Parlamento e si ridà centralità all’Aula senza alzare la voce ed uno scontro politico che porta a sbattere”. E Fabrizio Cicchitto (Pdl) ha rincarato la dose: ”Pd e Udc si misurano sul merito. L’Idv è in preda ad una situazione ostruzionista e di isolamento politico che la porta solo a voler bloccare decisioni”.

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