Formica su Craxi: “Il suo errore fu l’esilio”

In un’intervista per il quotidiano La Stampa Rino Formica, ex ministro socialista, interviene nel tanto acceso e discusso dibattito su Bettino Craxi. «Gli dissi più volte: commetti un grave errore ad andartene in esilio – spiega Formica – Lui mi rispose che non resisteva all’ingiustizia di cui era finito vittima. L’esilio fu un errore e ribadisco che se fosse stato difeso e se si fosse tutelato come fa oggi Berlusconi le cose sarebbero andate diversamente».

A questo punto Fabio Martini, l’intervistatore de La Stampa “sprona” la conversazione chiedendo a Formica come mai tenda sempre a “nobilitare” Craxi e a non condannare l’illegalità emersa nel periodo di Tangentopoli: «Proviamo a metterla così – risponde Formica – se fosse vero che allora la crisi fu determinata dal problema corruzione, negli ultimi 15 anni e ancora oggi il finanziamento degenerato e l’uso personale di finanziamenti illegali avrebbero dovuto portare alla distruzione del sistema non una ma mille volte».

Poi dopo i ricordi di Fini, i tg di Berlusconi e l’ira di Bossi, tutti all’epoca presi a condannare Craxi, Formica parla di Di Pietro: «Ho sempre pensato che lui sia un “utilizzato” e che non sia mai stato un “generatore” degli eventi di cui è stato protagonista. Ogni tanto emerge, entra in sonno, poi riemerge. Ora per esempio è attivissimo e si potrebbe immaginare che questo stia a cuore a chi lo muove. Ma sono solo supposizioni…».

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