MILANO – Giovani “choosy” secondo Elsa Fornero. Che vuol dire? Tradotto letteralmente significa “esigenti”, ovvero “schizzinosi“, perché non colgono la prima occasione per il lavoro. Poi, contestata in un altro scenario, deve abbandonare la scena.
Il ministro Fornero prima ad Assolombarda lancia un messaggio alle nuove generazioni: “Non devono essere troppo choosy (esigenti) – dice – nella scelta del posto di lavoro. Meglio cogliere la prima occasione e poi guardarsi intorno”. Ma come immaginabile, le parole del ministro suscitano polemiche e battibecchi. Poco dopo il numero uno del Welfare si è recata a Nichelino, vicino Torino, per un dibattito sulle pensioni al centro anziani “Nicola Grosa”, ma è stata costretta a lasciare la sala scortata a causa di una contestazione dei Cobas e di Rifondazione Comunista.
Ma non appena il ministro ha espresso la volontà di lasciare il convegno, in sala è scoppiata una bagarre. Il sindaco di Nichelino ha cercato di ripristinare l’ordine, accusando i contestatori: “Siete dieci, guardatevi, dovete vergognarvi”. La Fornero dal canto suo si è detta disposta a incontrare alcune delegazioni dei lavoratori giunti li per protestare ma non a proseguire l’incontro.
Ma non finisce qui: in giornata Fornero, a margine del convegno all’Assolombarda aveva risposto a una domanda sulla manifestazione annunciata dalla Cgil per il prossimo 14 novembre aveva detto: “Se mi invitano, in piazza ci vengo anch’io“. Ma a quelle parole la Cgil ha risposto a muso duro contestando la legge di stabilità varata dal governo. “Non si tratta di essere d’accordo con qualcuno, da sempre le nostre richieste sono chiare: non vanno bene i tagli né alla scuola, né alla sanità, né alle amministrazioni locali” ha ribadito il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, rispondendo a chi le chiede se sia d’accordo con le critiche espresse anche dal segretario Pd, Pier Luigi Bersani.
E pure sul consiglio di Fornero ai giovani è arrivata la replica dei giovani della Cgil: “I consigli della Fornero sono talmente fuori dalla realtà da farci pensare che per fare il ministro non basta essere professori e ci convince che forse dovremmo essere tutti più schizzinosi, o meglio choosy“.
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