ROMA – Giuliano Adreani, capo della pubblicità dell’impero di Berlusconi, sarà il nuovo capo di Forza Italia. Berlusconi lo ha deciso con questa motivazione, a quanto ha riferito Carmelo Lopapa su Repubblica: ci vuole un “volto nuovo” e ” estraneo alla politica,” anche se “non giovane”.
Chi per quel ruolo meglio dell’’uomo dei fantamilioni della pubblicità Mediaset e (da poco) Mondadori? Adreani non è giovane (ha 71 anni) ma è giovanile e energetico ed è, cosa che conta parecchio di questi tempi,
“una delle pedine più fidate”.
Silvio Berlusconi, scrive Carmelo Lopapa, ha così
“deciso di sparigliare, un colpo di spugna alla vecchia e logora dirigenza pidiellina, capace solo di litigare, in queste ore anche sulla marginale poltrona di capogruppo al Senato”.
Giuliano Adreani, classe 1942, cavaliere del lavoro (insignito da Ciampi nel 2003), amministratore delegato Mediaset e della concessionaria pubblicitaria Publitalia, è, nota Carmelo Lopapa,
“il ras degli spot, capace in vent’anni di portare a casa una quantità di milioni difficilmente quantificabile. Sempre presente ai pranzi del lunedì ad Arcore. Di recente dirottato dal padre e da Marina a caccia di risorse pubblicitarie anche per Mondadori (che navigava in brutte acque). È a lui, polso di ferro e manager di primo livello, che l’ex premier vorrebbe affidare il coordinamento operativo forzista.
Lopapa spiega ancora:
“Ne parla con pochissimi, ma la notizia ha già fatto il giro della sede di San Lorenzo in Lucina suscitando lo sfogo irritato di quasi tutti i big. Come se non bastasse la prospettiva del turn over con under 30 (ieri sera una nuova cena con ragazzi, stavolta quelli della Giovane Italia di Annagrazia Calabria che lo attendono alla loro kermesse di domani)”.
A Marcello Fiori, altro fidatissimo di Berlusconi, andrà invece la pianificazione delle attività di Forza Silvio, la struttura parallalela e regionale di Forza Italia:
“Berlusconi è tornato in sede anche giovedì pomeriggio, lunga riunione operativa con i futuri responsabili dei club Forza Silvio, la “struttura parallela”, il nuovo movimento sul territorio sul quale lui scommette davvero. Intorno al suo tavolo c’erano Sandro Bondi, Daniele Capezzone, Gregorio Fontana, Antonio Palmieri e Marcello Fiori. Ed è proprio a quest’ultimo — ex braccio destro di Bertolaso alla Protezione civile, uomo di fiducia di Gianni Letta — che affiderà la pianificazione dell’attività dei club nelle regioni. Ad alcuni dei presenti a quella riunione ha accennato all’idea Adreani. Che sembrerebbe preludere a una soluzione sempre più interna, familiare, per l’inevitabile successione, dopo la decadenza. Coi dirigenti forzisti si è visto subito dopo. Verdini, Fitto, Gelmini, Brunetta, Gasparri, Romano, tra gli altri.
Il direttorio non sarà di uno solo, ma di una decina di fedelissimi:
“Si va verso un direttorio a 10-12 per guidare il partito, quello degli «adulti diventati vecchietti », per dirla con la sua definizione di qualche giorno fa”.