Fracking, sì di Zanonato all’estrazione di Shale gas in Italia. Sull’Ansa c’è, ministro nega

Fracking, Zanonato: "L'Italia vuole lo shale gas"
Fracking, Zanonato: “L’Italia vuole lo shale gas”

ROMA – Anche l’Italia vuole estrarre lo shale gas. Forse. L’annuncio sarebbe arrivato dal ministro per lo Sviluppo Economico Flavio Zanonato  che punta ad “aumentare l’autonomia nazionale”.

Annuncio che arriva con un’agenzia Ansa nel pomeriggio di martedì 5 novembre che riporta le parole del ministro. Poco dopo però sempre l’Ansa, batte l’agenzia di smentita.

“In merito ai lanci di agenzia provenienti da Bruxelles che attribuiscono al Ministro Flavio Zanonato la disponibilità a una produzione interna di shale gas, il Mise precisa che, come stabilito dalla Strategia Energetica Nazionale e come affermato dal ministro stesso in Parlamento, il suo sfruttamento non è mai stato preso in considerazione”.

Secondo la prima versione Zanonato avrebbe spiegato: “Abbiamo ridotto le aree dove si possono fare” ma “in alcune aree vogliamo farle”.

Alla base della scelta c’è una chiara considerazione economica:

“Lo ‘shale gas’  è un metano che costa meno di un terzo del metano che abbiamo in Europa. Abbiamo bisogno dei rigassificatori, perché se vogliamo comprare il metano che costa di meno e avere industrie performanti dobbiamo avere la possibilità di importare dagli Stati Uniti”. 

Soprattutto l’estrazione del gas di scisto con la tecnica del fracking è già prassi negli Stati Uniti e presto lo diventerà in Gran Bretagna dove il premier Cameron l’ha difesa nel nome del “bene della nazione”.

Due gli aspetti fondamentali del dibattito sullo shale gas, quello ambientale e quello “parascientifico” legato a un presunto e mai dimostrato nesso tra l’estrazione del gas attraverso la tecnica del fracking e i terremoti.

Dal punto di vista ambientale la questione è già oggetto di diverse contestazioni in alcuni Paesi Europei, dalla Gran Bretagna all’est. E lo è per un motivo semplice: l’estrazione del gas non è a impatto zero. Ogni volta che si estrae una piccola quantità di metano viene liberata nell’atmosfera e il metano è uno dei responsabili principali dell’effetto serra. A questo e ai rischi di inquinamento delle falde acquifere sono legate buona parte delle proteste degli ambientalisti.

Ma è sulla questione terremoti e fracking che si è scatenato un dibattito spesso surreale. In Italia, dopo il terremoto in Emilia Romagna più di qualcuno ha puntato il dito contro l’estrazione degli shale gas. Tra quei qualcuno c’è Beppe Grillo che sul nesso causale tra i due fenomeni si è detto pronto a giocarsi le p…

Per ora l’unica evidenza scientifica di un possibile nesso tra fracking e terremoto è quello di uno studio Usa anticipato dal Wall Street Journal. Anche in questo caso però si parla di piccole scosse come conseguenza di “abuso” di fracking.

Resta il fatto che Zanonato, di fatto, apre una piccola frontiera. Si attende la risposta degli ambientalisti e di Grillo che certo, al sentire la parola shale gas, non se ne resterà in silenzio.

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