MILANO – Il referto medico della presunta e ormai famosa aggressione a Francesca Pagani, madre dell’assessore Alan Christian Rizzi, sarebbe passato nelle mani di un amico di Ignazio La Russa. Lo scrive ‘La Repubblica’ riferendo che la ‘pratica’ dell’aggressione (smentita da una testimone che dice di aver visto tutto), all’ospedale San Carlo, è stata gestita dal direttore generale della struttura, conoscente dell’ex moglie di Gianfranco Fini e amico di Romano La Russa, fratello di Ignazio.
Il quotidiano romano, riportando parti del referto, dice che alla signora, in codice verde, sono stati dati sette giorni di prognosi per una ‘botta’ che, dice il referto, c’è stata ma non ha causato danni. Si legge infatti che i dolori vengono rilevati al “gomito destro” e all’articolazione superiore della gamba sinistra.
‘Repubblica’ quindi scrive: “Poi, che i sette giorni di prognosi per una signora di 65 anni aggredita e «sotto shock» (come riferito dalla Moratti e da Silvio Berlusconi) possano essere pochi o molti è questione che rientra nel campo delle opinioni più che delle valutazioni scientifiche. Così come, soprattutto nei corridoi del San Carlo, il fatto che il ricovero della signora Franca sia stato gestito in prima persona dal direttore generale Antonio Mobilia, cognato di Daniela Di Sotto, ex moglie del presidente della Camera, Gianfranco Fini. Mobilia è vicinissimo a Romano La Russa, che gli avrebbe garantito il posto nell’ultimo giro di poltrone della sanità lombarda lo scorso inverno. Tutte questioni che non rientrano nelle indagini della Digos milanese, diretta da Bruno Megale. Che si sta concentrando su due soli episodi: quello di via Osoppo e l’altro di piazza Cordusio, dove il militante pd Antonio Romano, 61 anni, sarebbe stato colpito alla testa con un casco da un militante pdl dopo un diverbio“.