Francesco Cossiga è morto

Il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga è morto al Policlinico Gemelli alle 13,18. L’ex capo dello Stato era ricoverato in terapia intensiva dal 9 agosto per una insufficienza cardio-respiratoria, e le sue condizioni si erano improvvisamente aggravate la scorsa notte.

Sardo e democratico cristiano orgoglioso, ha attraversato mezzo secolo di vita politica italiana, scalando tutte le tappe del cursus honorum fino all’elezione al più alto grado delle istituzioni repubblicane. La sua vicenda personale e politica è legata indissolubilmente con quella drammatica del rapimento e dell’uccisione del leader della Dc Aldo Moro.

Alla fine degli anni ’50, non ancora trentenne, inizia la sua carriera politica tra i “giovani turchi” di Sassari, nel ’76 è il più giovane ministro degli Interni della storia repubblicana, a soli 48 anni. Altri record lo attendono: è il più giovane presidente del Senato nel 1983: due anni dopo, il 24 giugno dell’85 è acclamato alla prima votazione Presidente della Repubblica, registrando un consenso mai più conseguito.

Uomo delle istituzioni, non ebbe mai cariche nel partito. Il personaggio Cossiga ha suscitato un’indubbia fascinazione in tutto il mondo politico: il temperamento, la vis polemica ne hanno fatto allo stesso tempo una figura altamente controversa. Già alla fine degli anni ’70, in piena emergenza “anni di piombo”, a seguito di una manifestazione studentesca, da ministro degli Interni inviò veicoli blindati: esito degli scontri fu l’uccisione di una giovane radicale. Da quel momento sui muri della contestazione il nome Cossiga venne scritto sempre con la K.

Negli anni del suo mandato da Presidente della Repubblica, a un inizio di impeccabile contegno istituzionale fece seguito il periodo delle cosiddette “esternazioni”, termine che entrò con lui nel lessico politico italiano. E’ l’era del Presidente “picconatore”, nel Paese segnato da Tangentopoli. Cossiga fu il primo presidente ad essere messo sotto “impeachment” per iniziativa del Partito Comunista guidato da Occhetto. La vicenda all’origine della richiesta comunista, senza esito in aula, riguardava le responsabilità ammesse da Cossiga che nel 1966, da sottosegretario agli Interni, ricevette la delega a sovrintendere Gladio, sezione italiana di Stay Behind Net, organizzazione segreta dell’Alleanza Atlantica.

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