ROMA – C’eravamo tanto amati: sembra ormai solo un ricordo la collaborazione tra i due bocconiani Mario Monti e Francesco Giavazzi. Il Fatto Quotidiano scrive che Giavazzi era stato incaricato dall’attuale presidente del Consiglio di tagliare gli incentivi alle aziende. Ma le sue “Analisi e raccomandazioni sui contributi pubblici alle imprese” sarebbero stati “sepolti in un cassetto”, scrive Marco Palombi.
Secondo quanto scrive il Fatto Quotidiano, per Monti la relazione di Giavazzi, consegnata il 23 giugno scorso, sarebbe “inadeguata”, “troppo teorica”.
Scriveva martedì Giavazzi sul Corriere della Sera: “Riprendo a scrivere dopo aver consegnato al governo, il 23 giugno, il rapporto sui ‘Contributi pubblici alle imprese’, ed aver così esaurito l’incarico che mi era stato affidato. Mi auguro che quel lavoro sia di qualche utilità nell’ambito della spending review”.
Secondo Palombi
Giavazzi è convinto di aver fatto un ottimo lavoro: i funzionari che hanno collaborato con lui l’hanno detto spesso ai colleghi. Chi abbia ragione su queste benedette “Analisi e raccomandazioni” – se l’editorialista o l’ex editorialista oggi premier, se siano cioè ottime o inadeguate – non è però dato sapere: quel testo rimane chiuso nei cassetti di palazzo Chigi. Non lo resterà a lungo però, è una previsione, visto che ormai sta diventando un caso politico: Francesco Boccia, per conto del Pd, ha presentato ieri una interrogazione al governo per sapere che fine abbia fatto. “Per noi – ci spiega – il riordino degli incentivi è molto importante: deve servire, nel breve periodo, ad abbassare le tasse. Non vorremmo che il tema fosse rinviato”. A scorrere la bozza di spending reviw pare proprio di sì.