Caso Lusi, Rutelli spara: “Perché non guardate i bilanci dei Ds?”

Pubblicato il 10 Febbraio 2012 - 09:32 OLTRE 6 MESI FA

(Foto LaPresse)

ROMA – “Perché non controllate i conti degli ex Ds?” Così Francesco Rutelli si difende da chi maligna sul suo sodalizio con l’ex tesoriere della sua Margherita, indagato per i 13 milioni spariti dal forziere del partito. Il leader dell’Api, dopo aver consegnato ai pm i conti dal 2007 al 2010, si è stufato delle dietrologie. Per 90 minuti davanti ai giornalisti,in una conferenza stampa convocata per presentare un emendamento al decreto liberalizzazioni che renda “meno lasche” le norme sui rimborsi ai partiti, non si è sottratto nemmeno a domande scomode. Per allontanare da sé le accuse, ma anche per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. A fare un resoconto è Monica Guerzoni a pagina 15 del Corriere della Sera, che riporta: “Ci sono tanti partiti che hanno un sacco di soldi pur non essendo più in attività.. Perché non andate a chiedere ai Ds perché non si vendono centinaia di immobili che hanno in giro per l’Italia?”

E ancora: ”Luigi Lusi ha avuto la fiducia piena mia ma anche di tutto il Pd”, sibila. E mentre aumenta il nervosismo tra gli ex margheritini, non c’é pace neanche tra gli eredi di An. Carte bollate, smentite e sospetti. Anche se, affermano, “da noi nessuno ha rubato niente”.

L’inchiesta sui 13 milioni di euro sottratti alla Margherita dal tesoriere Lusi è in corso: gli avvocati dei Dl hanno consegnato oggi in tribunale gli estratti conto 2007-2011, che la Guardia di finanza aveva tentato di acquisire in Senato. Ma fa discutere una lettera inviata da Rutelli, Enzo Bianco e Gianpiero Bocci ai magistrati. Un documento ”inquietante”, secondo i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta, perché in modo ”del tutto inaccettabile rivendica una sorta di diritto alla riservatezza di dati e informazioni”.

Continua dunque a salire la tensione tra gli ex margheritini, in un crescendo di sospetti incrociati e nervosismo per gli sviluppi dell’inchiesta. Ma Rutelli ribadisce: ”Noi siamo la parte offesa”.    L’ex sindaco di Roma annuncia un emendamento al decreto liberalizzazioni per regolare l’attività dei revisori dei conti, perché ”non si verifichi piu’ un caso Lusi”. E, con richiami a Ds e Pd, mostra di non voler giocare solo in difesa.

”Vi sfido a dirmi se avete mai letto un resoconto dell’approvazione di un bilancio dei Ds…”. E ancora: ”Lusi è un autorevole senatore Pd e non l’ho mica nominato io rappresentante nella Giunta delle immunità…”. Altri sono coinvolti oltre a lui?, gli domandano. ”Questo lo deve accertare la magistratura”, risponde Rutelli.

Quanto alla scelta di affidargli la tesoreria Dl, il leader dell’Api definisce Lusi ”un genio con i numeri”. E il mancato controllo sulla gestione? La Margherita è stata ”trasparente”, ma poi non così’ attenta, se è vero che all’assemblea che approvava i bilanci, aperta a circa 200 persone, ne andavano ”al massimo una trentina”. Personalmente, dice Rutelli, ”ho fatto il presidente della Margherita senza prendere un cent di retribuzione”. E ”lasciate fuori l’Api, poverina: ha un bilancio di appena 950 mila euro”.