ROMA – Ancora nove anni: e poi Franco Fiorito, ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio, riceverà un supervitalizio da circa 4.000 euro al mese. La denuncia, riportata dal Giornale, arriva dai Radicali.
I vitalizi per gli ex consiglieri regionali sono previsti da una legge del 1995 che verrà abolita, ma a partire dalla prossima legislatura. Anzi, secondo quanto riporta il Giornale potrebbero non essere aboliti nemmeno dalla prossima legislatura se non si farà una legge apposta.
Non sono bastati i 17 milioni di euro ammessi dallo stesso Fiorito, come ricorda la Stampa: “Nel 2011 vennero stanziati 17 milioni e mezzo di euro, di cui 14 destinati a tutti partiti e 3 milioni e mezzo alla presidenza del consiglio regionale”, avrebbe detto Fiorito, aggiungendo i dettagli della “la spartizione”. Si è trattato di “un’intesa a parole, fuori sacco, come eravamo soliti definirla, tra Partito delle libertà, Partito democratico, Unione di centro, Italia dei valori e Lista Polverini”.
Oltre a quei soldi, appunto, arriverà il vitalizio.
Spiega il Giornale:
“La legge laziale prevede come base di calcolo l’80% per cento dell’indennità parlamentare (5.200 euro netti) più il 100% della diaria (altri 3.500), per un totale di quasi 9mila euro. Il vitalizio si ottiene poi a seconda degli anni di consiliatura. Per chi ha fatto il minimo, cioè cinque anni, siamo al 35% della base, quindi dovrebbe aggirarsi sui 3mila euro al mese. Ma Fiorito non è uno dei “bambini” (come li ha chiamati lui) che siedono in Consiglio regionale, lui ha già fatto la precedente legislatura, quindi gli spetta il 40%, circa – calcolo a spanne – 4.000 euro mensili.
Il diritto all’assegno matura, in Lazio, a 55 anni, ma rinunciando ad una piccola si può anticipare a 50 anni (si veda parlamentiregionali.it). Il fatto che la legislatura sia finita prima della scadenza naturale non è un problema. Diversamente dal Parlamento, dove bisogna concluderla, «in Regione Lazio hai il vitalizio dal primo giorno che ti siedi in Consiglio» spiega il capogruppo dei Radicali. Se la legislatura finisce prima, “basta versare i contributi che mancano, per i prossimi due anni e mezzo, e il vitalizio è fatto”.