Protezione civile, sarà Franco Gabrielli il numero due di Bertolaso

Pubblicato il 6 Aprile 2010 - 19:52 OLTRE 6 MESI FA

Franco Gabrielli

Dalle Brigate Rosse ai terremoti: l’attuale prefetto dell’Aquila ed ex capo dei servizi segreti civili Franco Gabrielli, l’uomo che con il pm fiorentino Gabriele Chelazzi svelò i retroscena della strage dei Georgofili e che ha collaborato a smantellare le nuove Br, sarà molto probabilmente il futuro direttore della Protezione Civile italiana.

Nel giorno dell’anniversario del terremoto che ha sconvolto l’Abruzzo e ha anche simbolicamente segnato il passaggio di consegne tra il Dipartimento e le autorità locali aquilane, si scioglie il nodo sul futuro di Guido Bertolaso, da nove anni alla guida della Protezione Civile.

Di ufficiale non c’é ancora nulla – rende noto l’Ansa – ma in molti hanno letto nelle parole pronunciate proprio ieri da Gianni Letta durante l’inaugurazione della mensa di Celestino, il passaggio di testimone. “Presto Gabrielli sarà promosso” ha detto il sottosegretario. Un’investitura che il Consiglio dei ministri deve ancora ratificare ma che, secondo quanto si apprende da fonti governative, dovrebbe arrivare presto.

A volere fortemente Gabrielli al Dipartimento è stato lo stesso Bertolaso, dopo averlo conosciuto e visto lavorare nell’emergenza aquilana. I due si stimano, si capiscono e in questi 12 mesi hanno avuto modo di affinare il loro rapporto. In diverse occasioni il capo della Protezione Civile ha sottolineato il valore dell’impegno di Gabrielli a L’Aquila e il prefetto, a sua volta, ha spesso ricordato le capacità di Bertolaso ed è stato tra i primi a ribadire la fiducia e la stima nei sui confronti quando è stato investito dalla bufera scatenata dall’inchiesta della procura di Firenze sugli appalti del G8 alla Maddalena. Un feeling che è cresciuto nel tempo e che, se l’operazione andrà in porto, si consoliderà al Dipartimento: in questi mesi Bertolaso ha sempre detto che una volta individuato il vice, prima di lasciare definitivamente la guida della Protezione Civile, ci sarà un periodo di affiancamento. Quel che è certo é che Gabrielli ha già cominciato a conoscere la macchina del Dipartimento, avendo modo di lavorare fianco a fianco con i direttori generali e i funzionari che si sono occupati dell’emergenza dell’Aquila.

Sposato e padre di tre figli, 49 anni, prima di arrivare a fare il prefetto dell’Aquila Gabrielli è stato il più giovane capo dei servizi segreti civili italiani – all’epoca il Sisde, ora Aisi – e ha costruito un’intera carriera nell’ antiterrorismo. Entrato in polizia nel 1985, due anni dopo passa alla Digos di Imperia e da lì inizia un percorso che lo porterà a smantellare, un anno dopo, le Br-Ucc, a coordinare le indagini che hanno consentito di fare luce sulle stragi mafiose della primavera-estate del 1993, fino ad arrivare all’arresto dei brigatisti responsabili degli omicidi di Massimo D’Antona, Marco Biagi e del sovrintendente della polizia Emanuele Petri, nel 2003.

Impegnato anche sul fronte internazionale – dirige le indagini che hanno consentito di catturare in Italia uno dei responsabili dell’attentato alla metropolitana di Londra del luglio del 2005 – Gabrielli viene nominato direttore del Sisde a dicembre del 2006 dal governo Prodi. Ai servizi resta meno di due anni, fino al giugno del 2008, quando viene sostituito dall’attuale direttore Giorgio Piccirillo.

Poi arriva il 6 aprile e il Consiglio dei ministri, anche in questo caso su indicazione di Bertolaso, lo nomina prefetto dell’Aquila: serviva una persona capace non solo di gestire il momento difficile dell’emergenza ma anche di vigilare sulla regolarità degli appalti per evitare infiltrazioni della criminalità organizzata. Ora, dopo un anno, arriva il nuovo incarico: combattere i terremoti e le catastrofi naturali, con lo stesso impegno con cui ha affrontato le Br.