Ribadisce la sua fede il ministro degli esteri Franco Frattini. Nel farlo, però, manda un messaggio chiaro a chi, nella sua coalizione, chiede di seguire l’esempio svizzero: «Io sono cristiano e voglio che i cristiani professino la loro e la mia religione. Impedirne un’altra, però, può essere pericoloso».
A qualche giorno di distanza dal referendum che in Svizzera ha detto no alla costruzione di nuovi minareti Frattini torna sul tema in un incontro con i giornalisti all’associazione stampa estera di Roma.
«Tra tutti i ministri europei sono il primo che ha proposto di difendere i cristiani, il crocifisso e la libertà di religione – ha osservato Frattini – dico quindi che proibire i minareti non è utile al dialogo interreligioso».
«Se il popolo, come nel referendum in svizzera, esprime una sua opinione va sempre rispettato» ha aggiunto il ministro, ma in sostanza è stato dato un «messaggio che la comunità musulmana ha percepito di rifiuto e proibizione nei confronti di un simbolo musulmano come il minareto».
«Mi sto battendo – ha detto ancora Frattini – per la libertà religiosa e per difendere i diritti dei cristiani in europa e nel mondo. Per questo ritengo anche che sia controproducente proibire i minareti».