G20, Matteo Renzi: “Stop austerity in Europa, serve la crescita”

G20, Matteo Renzi: "Stop austerity in Europa, serve la crescita"
Matteo Renzi al G20 di Brisbane (Foto Ansa)

BRISBANE – “Basta con l’austerità in Europa, ora servono cambiamenti per la crescita”. Matteo Renzi parla da Brisbane e ripropone il tema della crescita, che è uno degli obiettivi del vertice del G20. Raggiungere il 2,1% di crescita entro il 2018, questo l’obiettivo da raggiungere, che sottolinea il premier non può essere conseguito se si continua con politiche di rigore a austerity.

Il premier italiano ha anche sollevato il problema della lotta alla corruzione e all’evasione fiscale, che in Italia vale un giro d’affari di 160 miliardi di euro, circa il 10% del Pil.

Parlando di crescita Renzi ha detto:

“Il tema della crescita è stato ripreso praticamente da tutti, non abbiamo sofferto di mancanza di compagnia. Ll’Ue, al vertice di metà dicembre, faccia tesoro di questa raccomandazione. E’ allora che capiremo se la nave Europa si sta pian piano spostando dall’austerità e il rigore verso la crescita”.

Poi parlando della lotta all’evasione, su Twitter ha scritto:

“Ho insistito sulla lotta alla corruzione e l’evasione, un giro che in Italia vale 160 miliardi di euro, il 10% del Pil”.

E aggiunge:

“Ho fiducia nel lavoro di Cantone-Orlandi – quello dell’Autorità anticorruzione e dell’Agenzia delle Entrate -. Sono molto contento per quanto fatto al G20 ed in particolare sulla corruzione e la lotta all’evasione che sono entrate in modo significativo nella discussione e nel comunicato finale del vertice.

L’Italia a casa propria deve fare una grande battaglia che abbiamo iniziato ma c’e’ bisogno di un azione comune internazionale e oggi al G20 sono stati fatti passi importanti. Per il nostro paese si tratta di un fattore decisivo”.

Secondo le ultime relazioni al Parlamento il ritorno dalla lotta all’evasione e alla corruzione sarebbe, rispettivamente, di 91 e 71 miliardi. Una “cifra enorme”, da oltre 160 miliardi complessivi, che rappresenta il 10% del Pil, ha spiegato il premier. Ma per farlo non servono nuove regole, sottolinea il premier, ma “far applicare quelle che già ci sono”:

“La lotta all’evasione non può essere fatta con meccanismi discutibili, rincorrendo le persone fuori dai negozi ma con una procedura innovativa, con lo scambio banche dati e l’information technology”.

Poi parlando dei pregiudizi sulla capacità di cambiamenti dell’Italia, ha detto:

“La realtà è più forte dei pregiudizi, la verità di quello che noi siamo in grado di fare è più forte delle previsioni negative, la realtà convincerà anche i più scettici ad arrendersi”.

E commentando la situazione del governo, ha aggiunto:

“È finito il tempo in cui bastava una manifestazione per mettere in crisi il governo. Rispetto la piazza ma anche la stragrande maggioranza degli italiani che vuole che l’Italia torni ad esser ciò che deve essere, leader e non fanalino di coda in Europa”.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie