A misura e umori, a calibro delle parole e delle emozioni da campagna elettorale un sentimento monta e urge, quello dell’arrendiamoci. Le bollette hanno già e abbondantemente sfondato il fronte della determinazione. Quale determinazione? Più o meno tutte quelle che hanno un costo. A sostegno dell’Ucraina, certo. Opponendosi alla Russia, certo. Mantenendo impegni Nato, sicuro. Allineati con la Ue e più in generale con l’Occidente in un confronto-scontro sui valori fondamentali di libertà e democrazia. Però…Però difendere la libertà, le libertà, l’Occidente, le democrazie come si fa con queste bollette?
Arrendiamoci, almeno un po’
Quindi in campagna elettorale spira un venticello che non è più spiffero ma è già quasi aria che tira. Sussurra il venticello: la sanzioni non funzionano, la Russia se ne sbatte delle sanzioni, le sanzioni fanno male a noi, le sanzioni sono la mamma delle bollette, quindi a che servono le sanzioni?
E’ un sussurro che racconta se stesso come auto evidente, che si veste e si adorna di una semplicità che abbaglia, nonostante sia piatta miopia e non lampante evidenza. E’ un venticello che circola e ingrossa, piace, convince, si sparge. Matteo Salvini è il più coraggioso: lo dice netto e chiaro di “riflettere” sulle sanzioni alla Russia.
Forza Italia una smontatina alle sanzioni la darebbe volentieri. M5S di Conte le sanzioni le demolirebbero di corsa e così Sinistra Italiana e Verdi. C’è, spira, monta in campagna elettorale una maggioranza di umori ad arrendersi. Sarebbe inutile e velleitario, illusorio e al fondo, ancora e sempre, negazionista della realtà. Il dramma, l’autentico dramma dell’attuale costo dell’energia non si scioglie imboscandosi in una mezza neutralità di fatto. Ma l’arrendiamoci è già un…trend.
Bollette danno alla testa
Ci vorrebbe, ci vuole già un etilometro a misurare l’effetto bollette assunte. Danno evidentemente alla testa. Maurizio Landini, sotto effetto bollette, ha detto che la soluzione la Cgil ce l’ha: sequestrare tutti gli extra profitti di tutte le aziende. A parte la questioncella di cosa sia “extra” profitto e di chi lo decide quando è “extra”, l’idea del sequestrare profitti è già stata tentata qua e là nella storia, sempre è finita malissimo. Però a Landini piace, gli appare molto cool.
Bonelli e Fratoianni (Verdi e SI) non vogliono restare indietro e lanciano lo stop ai jet privati che, diciamolo, sono anche antipatici. Bollette danno alla testa, mica solo ai politici, la richiesta che diffondendosi tra le categorie produttive è quella del “tutti energivori”, cioè credito di imposta per tutti, insomma un perverso gas ricco mi ci ficco.
Trenta miliardi? Facciamo quaranta. Magari cinquanta
La Lourdes miracolosa della politica e della società italiane si trova in una località tutt’altro che eterea chiamata “scostamento di bilancio”. Per impedire alle bollette di soffocare aziende e famiglie (più le prime che le seconde) si chiede, si esige, si spinge, si sogna di andare a “scostamento di bilancio”. Lo chiedono a Draghi non tutti ma quasi e ogni giorno si aggiunge un altro al corteo dei chiedenti. Che accade a “scostamento di bilancio”?
Accade che si va lì a trovare decine di miliardi a debito, cioè soldi che non si hanno. Soldi che non si hanno e che pur si trovano: la cosa più affascinante, seduttiva, irresistibile per partiti e opinione pubblica. Quindi si vada a “scostamento di bilancio”, lo chiede Salvini, la Cgil, i sindacati tutti, Forza Italia, M5S e, facendo finta di no, in fondo anche Pd e Fdi. Ovviamente si racconta, anzi si pensa, anzi si considera un diritto naturale l’assolutamente falso, e cioè che il biglietto per andare a “scostamento di bilancio” sia gratis. Fare debito costa e si paga.
E’ nell’esperienza materiale nella vita di ciascuno di noi questa regola: fare debito costa e si paga e se trovi a debito i soldi che non hai devi pagare gli interessi sul debito. Tutti singolarmente lo vivono, quindi lo sanno. Ma come collettività la cosa viene negata e rimossa, quando non maledetta come persecuzione e complotto. Per calmierare le bollette, per giustamente e doverosamente impedire soffochino le aziende e le attività produttive occorrono decine di miliardi da qui alla fine dell’anno e poi per l’inverno.
Il governo Draghi, a salvaguardia collettiva non vuole andare a “scostamento di bilancio”, sa che la mossa scatenerebbe spirale tassi/spread. Ma di miliardi contro caro bollette affini (dopo averne spesi circa 50) ne ha forse una decina. Gli altri dieci o venti o trenta che servono andrebbero trovati togliendo subito, qui e adesso e magari anche in prospettiva, alla spesa pubblica che fa circa mille miliardi di spesa annua.
Ma un due, tre per cento di spesa pubblica in meno in campagna elettorale è bestemmia e sacrilegio (anche fuor di campagna elettorale in verità).E quindi si vada a “scostamento di bilancio”, cioè si aggiunga debito. Per trenta, quaranta, cinquanta miliardi…Tanto è gratis, non costa nulla, non si paga…Neanche l’acqua di Lourdes però fa di questi miracoli.