Foibe, Gasparri: "Insegnare cosa avvenne a chi non sa" Foibe, Gasparri: "Insegnare cosa avvenne a chi non sa"

Foibe, Gasparri: “Insegnare cosa avvenne a chi non sa”

Foibe, Gasparri: "Insegnare cosa avvenne a chi non sa"
Foibe, Gasparri: “Insegnare cosa avvenne a chi non sa” (Ansa)

ROMA – Una storia a lungo taciuta e perciò sconosciuta a molti è quella degli italiani che si trovavano in terra d’Istria negli ultimi anni e dopo la fine della seconda guerra mondiale, uccisi dalla furia dei titini per il solo fatto di essere italiani. Molto è stato fatto per non dimenticare: nel 2004 è stata istituita la giornata del ricordo, che è stata celebrata il 10 febbraio, ma molto bisogna fare ancora.

Come ha detto il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri nel giorno della celebrazione delle foibe: “Oggi, nel Giorno del Ricordo, tutti dovrebbero spiegare a chi non sa cosa avvenne dal ‘43 ma infoibamenti, espulsioni in massa, razzie e violenze di ogni genere. Per troppo tempo negate dalla storia ed anche oggi ignorate da troppi. Bene ha fatto il Presidente della Repubblica Mattarella a riportare al Quirinale la cerimonia per il Giorno del Ricordo. E benissimo ha fatto a condannare il negazionismo e il riduzionismo che ancora oggi emerge in talune iniziative sponsorizzate dall’Anpi e da altre organizzazioni che dovrebbero vergognarsi di vedere accostare il loro nome ad eventi nefasti. Li hanno talvolta criticati, ma non con la forza e la chiarezza necessari”.

La vicenda degli italiani d’Istria fa ancora discutere, molti i fatti ancora negati, scarsa ancora la diffusione di quelli conosciuti. Continua a tal proposito il senatore forzista: “Il Giorno del Ricordo ci deve far capire che bisogna fare ancora molto per risarcire chi ha subito l’esilio e le parole di Mattarella e del Ministro Moavero lasciano delle speranze. Ma agiremo perché questi obiettivi vengano raggiunti. Così come chiederemo in Parlamento la commissione d’inchiesta per ripristinare troppe verità ancora negate. Per far capire quale sia il clima del Paese basterebbe oggi sfogliare il Corriere della Sera per vedere che, quello che un tempo veniva definito il principale quotidiano del Paese, non dedica  neanche una notizia in breve al Giorno del Ricordo. Così come non ha dedicato nemmeno una recensione al film Rosso Istria, che la Rai bene ha fatto a trasmettere venerdì sera in prima serata su Rai3, dopo la mia decisa sollecitazione  in Commissione parlamentare di vigilanza Rai. C’è ancora una volontà di nascondere. E sfogliando quel giornale abbiamo capito che troppi non hanno ancora la forza e il coraggio della verità”.

Anche le informazioni diffuse dai media secondo il senatore Gasparri non sarebbero totalmente capaci di fornire un quadro preciso della situazione in cui i nostri connazionali si trovarono circa 70 anni fa, Conclude il senatore: “Anche nel Giorno del Ricordo registriamo qualche inopportuna considerazione. In particolare in un servizio del Tg3 che ha ritirato fuori la tesi della reazione alle prevaricazioni italiane. Gli stermini delle foibe e il drammatico esodo di centinaia di migliaia di italiani sono una ferita che riguarda l’intera comunità nazionale, come ha autorevolmente ricordato ieri il Presidente Mattarella. Indulgere a interpretazioni diverse è francamente una scelta provocatoria e inaccettabile. Duole averla ascoltata in uno spazio del servizio pubblico, in particolare del Tg3”.

Spesso, quando si parla delle vittime, ci si dibatte sui numeri: pochi, dicono alcuni, furono gli infoibati, tanti, dicono altri. Se è vero che manca il termine di paragone per definire i molti o i pochi, è vero però che anche una sola e unica morte, per come è avvenuta nelle foibe, è comunque un grande numero. Ma sono stati in migliaia massacrati e gettati nelle foibe per vari motivi e “colpe”, a volte ancora vivi, e tra questi moltissimi italiani. Gli altri italiani, quelli che riuscirono a sfuggire al massacro, non trovarono accoglienza benevola tra quei connazionali che si trovarono per loro semplice fortuna in quella parte d’Italia sottratta alle spartizioni e agli smembramenti. 

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