Polemica Lega-Pdl sul Festival del Cinema gay a Torino: Cota lo cancella, la Carfagna lo salva

Mara Carfagna (Foto Lapresse)

TORINO – Ennesima spaccatura all’interno della maggioranza. Stavolta il pomo della discordia sono i gay. Al ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna non è infatti piaciuta l’iniziativa del governatore del Piemonte Roberto Cota e dell’assessore alla Cultura Michele Coppola di revocare in extremis il patrocinio al Festival del cinema gay, in programma a Torino dal 28 aprile.

Nella giornata di giovedì la Carfagna ha preso in mano il dossier e il primo passo è stato quello di contattare il presidente piemontese. Non certo per interferire ma per capire le implicazioni sullo svolgimento della manifestazione, e le relative ripercussioni mediatiche e politiche.

A complicare la situazione sono infatti state le reazioni alla mossa di Cota. L’Arcigay denuncia “un cinismo volgare degno della peggiore apartheid”. Poi il centrodestra torinese che non fa sentire voci dissenzienti rispetto alla scelta di Cota, anzi la rivendica: “Si tratta di una vittoria per la destra piemontese, da sempre in prima linea contro rassegne cinematografiche di dubbio gusto e di nicchia. Il patrocinio va concesso solo a manifestazioni meritorie e non di parte. Il tempo delle vacche grasse e del finto politically correct targato sinistra è finito”, ha detto Agostino Ghiglia, vicecoordinatore regionale del Pdl.

Che farà dunque la Carfagna? Diverse le opzioni prese in considerazione dal ministro, dalla moral suasion a un intervento formale e pubblico. La strada scelta dal ministro è anche la più plateale e significativa: la disponibilità a concedere il suo patrocinio al festival gay privato di quello della regione Piemonte. “Finora nessuno ci ha interpellati – è la linea decisa al ministero – attendiamo che qualcuno lo faccia per chiederci il patrocinio oppure saremo noi a prendere contatti”.

Come riporta La Stampa, la prassi, infatti, vuole che il patrocinio di un ente pubblico sia richiesto dai promotori di una manifestazione culturale, indipendentemente dal fatto che comporti un contributo. In caso contrario, il patrocinio diventerebbe un cappello messo dalla politica su eventi culturali. Inoltre la procedura richiede un mese. Ma questi sono dettagli burocratici. La sostanza è che l’iniziativa del ministro scavalca il niet della regione e lo mette politicamente in un angolo. “Il patrocinio della Carfagna sarebbe il benvenuto”, spiega il direttore della rassegna, Giovanni Minerba.

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