Licio Gelli sdegnato: “Paragonare la P3 alla nostra P2? Ma la nostra era una cosa seria…”

Licio Gelli

“La P3? Qualcuno ha cercato di superarmi, senza riuscirci. Mi pare si tratti di reati comuni e non di cospirazione”. A parlare è Licio Gelli in un’intervista all’Unione Sardain cui l’ex Venerabile della loggia massonica P2 liquida con poche parole l’inchiesta della Procura di Roma che ha portato in carcere Flavio Carboni.

“Come si fa a paragonare un’associazione massonica, e dunque seria, com’era la P2 a un sodalizio tra affaristi, finalizzato solo a fare soldi? Noi potevamo contare – spiega Gelli al giornalista del quotidiano cagliaritano – su sei ministri, un’ottantina di generali, il mondo dell’economia e dell’editoria. Tutti legati da un’idealità: fare il bene del Paese e cercare di regalargli istituzioni più forti. Eravamo legati dall’anti-comunismo, non dalla voglia di fare affari. Carboni? Mai conosciuto”.

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