Genova, elezioni 6 maggio: “consiglieri lampo” candidati? Li votereste?

Pubblicato il 14 Marzo 2012 - 09:39 OLTRE 6 MESI FA

GENOVA – A maggio si voterà per le amministrative anche a Genova. E che fine faranno i “consiglieri lampo”? Avranno un voto, saranno ancora candidati oppure epurati dai loro partiti? La loro storia è semplice: entrano in aula, dicono “presente”, escono e guadagnano 97,61 euro. Così Aldo Praticò, del Pdl, entra con il casco in testa dice presente ed esce. Il tempo massimo speso in commissione nel periodo monitorato da Repubblica è di 15 minuti, ma giusto una volta. Per il resto 2 o 3 minuti sono più che sufficienti. Vincenzo Vacalebre dell’Udc, Andrea Proto dell’Italia dei Valori e Alessio Piana, capogruppo della Lega Nord, seguono l’esempio di Praticò. Più si va a sinistra, spiega Repubblica, più migliorano le presenze: i 3 consiglieri Antonio Bruno, Arcadio Nacini e Angela Burlando, di Sel e Rifondazione, sono presenti per tutta la durata delle commissione. Nel Pd sono pochi i consiglieri lampo, rispetto al gran numero di consiglieri in commissione.

Sono loro tre i “consiglieri lampo”. Ma che fine faranno in vista delle prossime elezioni? Giovanni Paladini, segretario di Italia dei Valori, su Andrea Proto spiega: “Una premessa. Mi dispiace molto e sono particolarmente umiliato dal fatto che nel mucchio ci siano finiti due dei miei. La nostra politica è completamente diversa: è fatta di sacrificio, è fatta di gente che lavora per gli altri, non che ruba il gettone. Giovedì sera discuteremo delle candidature: su Andrea Proto non c’è nemmeno da discutere, su De Benedictis vedremo cosa ha da dire. Ma personalmente sono incavolatissimo”. Uno fuori, l’altro “da discutere” quindi.

Sul fronte Udc? Vacalebre sarà riconfermato? “No. Quel modo di far politica, voi lo avete chiamato “Prendi i soldi e scappa”, è quello che ho avversato dal primo giorno in cui mi sono messo a fare politica. E’ difficilmente giustificabile, quel modo di comportarsi: sei stato eletto per partecipare, non per incassare il gettone di presenza”, spiegano dalla base. Quindi out.

Più complicato invece sapere cosa accadrà in casa Pdl. Le indiscrezioni dicono che né Praticò né Centanaro verranno ricandidati: Praticò resterà proprio fuori, per il taxista Centanaro è pronta una corsia preferenziale nella lista “Per Vinai sindaco”, ma comunque non sotto la sigla Pdl. Anche qui out, ma col forse. Ma la domanda a questo punto è lecita: ammesso che qualcuno, preso da un improvviso atto di buonismo, decidesse di candidarli comunque, chi li voterà? Voi li votereste?