Genova. Firme false alle regionali: indagati vertici del Pdl in Liguria

Le polemiche sulle firme false alle elezioni regionali, che avevano acceso le settimane precedenti al voto, tornano attuali a Genova, dopo la decisione della Procura della città ligure di aprire un’indagine sul vice capogruppo provinciale del Pdl, Antonio Vaccarezza. L’uomo è accusato di aver presentato documenti irregolari per iscrivere la lista del Nuovo Psi nella tornata elettorale del 28 e 29 marzo scorsi.

Antonio Vaccarezza

L’inchiesta era partita a seguito della segnalazione del presidente della commissone elettorale ligure che aveva trovato firme sospette in due elenchi provenienti dai comuni di Chiavari e Busalla. Le sigle, 14 in ciascuna lista, erano state inserite usando la stessa calligrafia e la stessa penna. Gravi indizi di falsità che hanno spinto Stefano Puppo, sostituto procuratore del tribunale di Genova,  a sequestrare i moduli ed ad aprire un fascicolo sul caso.

L’indagine ha fatto emergere le responsabilità di Vaccarezza, capogruppo del centrodestra in città e responsabile della presentazione delle liste, che aveva autenticato; Puppo lo ha iscritto nel registro degli indagati, ed ora dovrà rispondere al giudice di falso ideologico

Ma il caso di Vaccarezza e del Popolo della Libertà non è l’unico. I Radicali, che avevano già contestato la legittimità della lista civica di Roberto Formigoni in Lombardia e avevano ottenuto l’esclusione della lista del Pdl nel Lazio, hanno presentato un esposto contro 44 moduli presentati per la lista dell’Udc e 33 moduli per la lista civica Noi con Claudio Burlando. Alcune settimane fa, infine, è stato aperto un fascicolo per il caso di una firma falsa nella lista presentata dal Pd.

Se tutte le irregolarità dovessero essere dimostrate i consiglieri iscritti nelle liste contestate dovrebbero dimettersi, provocando una piccola rivoluzione nel consiglio regionale ligure.

*Scuola di Giornalismo Luiss

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