ROMA – La giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera ha votato sì all’arresto del deputato di Forza Italia Giancarlo Galan, inquisito per la vicenda Mose. A favore hanno votato 16 deputati, tre i contrari. L’ultima parola spetta all’aula di Montecitorio, che si pronuncerà il 15 luglio.
L’ex governatore del Veneto ed ex ministro dell’Agricoltura è accusato di aver ricevuto 800 milioni dal Consorzio Venezia Nuova con il tramite di Renato Chisso, l’assessore regionale alle Infrastrutture. I reati contestati a Galan, Chisso e altri due funzionari regionali è quello di corruzione contro i doveri d’ufficio.
Contro l’arresto dell’ex Governatore del Veneto Galan si sono espressi in Giunta, alla Camera, Fi, Ncd e il Psi. Tre voti, contro i 16 a favore dell’arresto, compreso il relatore Mariano Rabino.
Il presidente della Giunta Ignazio La Russa non ha partecipato alle votazioni. Il parere favorevole all’arresto di Galan del relatore Sc Mariano Rabino esclude la presenza di fumus persecutionis da parte dei magistrati nei confronti del deputato di Fi. In aula a Montecitorio la questione è in calendario per martedì 15 luglio alle ore 17.
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