Giorno dopo ‘No B Day’ Bersani non arretra, convinto della mia scelta

Pier Luigi Bersani

In piazza, ieri, in mezzo al ‘popolo viola’ non c’era, come d’altronde aveva annunciato. C’erano vari esponenti del suo partito, tra cui anche il presidente Rosy Bindi. Ma il giorno dopo il ‘No B Day’, il segretario del Pd Pier Luigi Bersani rimane sui suoi passi e, anche se si dice contento di aver visto «una bella giornata» non arretra sulla scelta di non aderire formalmente ad una manifestazione nata dal basso, grazie ad un gruppo formato su Facebook. Il compito del partito, ricorda al Tg3, è adesso quello di «mettere in comunicazione le energie nuove» viste ieri al No B day. Ma, aggiunge, non è pentito di non aver fatto partecipare ufficialmente il Pd alla manifestazione: «Sono convinto della nostra scelta».

Una posizione che non piace al direttore della Repubblica, Ezio Mauro, che intervistato a SkyTg24 afferma: «Bersani ha fatto male a non partecipare al No-B Day. Certe volte sembra che il Pd e la sua base abbiano degli avversari politici diversi». Gli risponde a stretto giro lo stesso Bersani, dalla poltrona di ‘In mezz’ora’: «Quella di Ezio Mauro – dice il segretario del Pd – è un’opinione autorevole ma io rimango fermamente della mia idea. Capiamoci bene: quella di ieri era una manifestazione della rete? Sono diverse piattaforme e posizioni diverse che si uniscono in una parola d’ordine? Se è tutto questo, allora un partito cosa deve fare? Mettersi in coda o imbucarsi? Deve metterci il cappello e aderire a tutto quello che viene detto o mandare delegazione come in Cecoslovacchia negli anni’50? Chiediamoci questo, io dico di no. Un partito deve lasciare liberi i militanti i suoi dirigenti, secondo le proprie sensibilità. Come partito deve prendersi un’altra responsabilità. Dopo la giornata di ieri la responsabilità del Pd è quella di cogliere questa energia e collegarla ad altri mondi e sensibilità, mondi ed energie che possono mettere in campo una alternativa».

«Sento l’obiezione che la base ha un avversario diverso rispetto ai vertici del partito… – aggiunge Bersani – no, questa obiezione non la faccio passare. Per quenta gente ci fosse ieri in piazza, di gente che vuole mandare a casa Berlusconi ce n’è di più. Anche gente che ha votato Berlusconi, perchè se partiamo dal presupposto che tutti quelli che hanno votato Berlusconi sono fascisti o opportunisti, allora credo che non andiamo da nessuna parte». Il segretario del Pd nega che il partito abbia giocato contro il no B-day: «Noi abbiamo ripreso l’abitudine di farci le nostre manifestazioni, questo è un principio generale che riguarda i movimenti ma anche le iniziative sindacali. Parliamo di quelle manifestazioni nelle quali il Pd non ha concordato una piattaforma comune di protesta, vogliamo essere un partito -insiste Bersani- che ‘rimane dentrò con la propria militanza ma che capisce di avere un compito di costruzione dell’alternativa e che non lo sovrappone a nessuna delle forze che hanno organizzato la forma di protesta di ieri. Nelle nostre posizioni non c’è l’accettazione di una sfida, noi abbiamo le nostre idee».

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