Gianni Chiodi: “Una mia debolezza quella ragazza in camera”

Giovanni Chiodi: "Una mia debolezza quella ragazza in hotel"
Gianni Chiodi (foto Lapresse)

L’AQUILA – Gianni Chiodi, governatore dell’Abruzzo, fa mea culpa e ammette: “Una debolezza quella ragazza in camera”. Quale ragazza? Quella che secondo quanto scritto dal Fatto Quotidiano, avrebbe vinto un concorso dopo aver dormito con Chiodi. “Un concorso non pubblico”, specifica Chiodi, come scrive Fabrizio Caccia sul Corriere della Sera.

Ecco alcuni stralci dell’intervista: ”Ho fatto un errore, una cosa che è finita lì, ma ora provo pure una grande amarezza, perché qui mi si vuol far passare per uno che ha fatto la cresta alle spese, che ha chiesto rimborsi che non gli spettavano e che si è approfittato in tutti i modi del suo ruolo pubblico, del suo potere. Ebbene, quello di cui si parla non era un concorso pubblico e che quella persona, che oggi prende 200 euro al mese per il suo incarico, io non l’ho mai favorita. Il suo curriculum, piuttosto, fu valutato da una commissione regionale di cui facevano parte pure i sindacati”.

Chiodi è accusato, insieme con altri 24 tra consiglieri e assessori, di truffa, peculato e falso nell’ambito dell’indagine sui rimborsi spese della Regione.

”Nemmeno la donna che ha dormito con me nella stanza 114 e che per rispetto adesso vorrei tenere fuori, mi ha mai chiesto niente, mai un aiuto, una protezione”, assicura Chiodi. ”Una relazione personale, di tre anni fa, che diventa pura macelleria, ecco quello che mi amareggia: famiglie massacrate, carriere esposte al pubblico ludibrio. E questo per un obiettivo politico, perché il 25 maggio in Abruzzo si vota ed è chiaro che qualcuno mi vuole far fuori. Ma non s’illudano i miei nemici, saranno gli elettori a dirmi, quel giorno, se dovrò andar via”.

”È stato un errore”, ribadisce il governatore. ”Ho già parlato con mia moglie Daniela e con la più grande delle mie tre figlie, Eleonora, che ha 22 anni e studia a Roma. Ci ho già parlato e ci riparlerò, confido nella loro comprensione e alla fine, malgrado tutto, spero di tenere unita almeno la mia famiglia. Poi, dopo l’incontro che avrò coi magistrati, parlerò chiaro anche ai cittadini”.

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