Giubileo tolto a Ignazio Marino? Gentiloni e Campidoglio smentiscono

Giubileo tolto a Ignazio Marino. Pronto decreto per darlo al prefetto Gabrielli
Giubileo tolto a Ignazio Marino. Pronto decreto per darlo al prefetto Gabrielli (foto LaPresse)

ROMA – Il decreto sarebbe pronto, scrivono i giornali. Cioè un decreto che di fatto sfila il Giubileo straordinario dalle mani del sindaco di Roma Ignazio Marino e lo consegna nelle mani di un commissario che sarà il prefetto di Roma Franco Gabrielli. Ma dalle parti del Campidoglio smentiscono seccamente: “Le frasi virgolettate attribuite al sindaco di Roma in alcuni articoli comparsi oggi, a proposito dell’irritazione nei confronti del governo sull’organizzazione del Giubileo, non sono mai state pronunciate da Ignazio Marino e sono quindi prive di fondamento”. Smentita che arriva anche dal ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni: “Non è stata presa alcuna decisione”.

Il governo Renzi, insomma, secondo alcuni quotidiani starebbe preparando il blitz e corre ai ripari per tentare di salvare il salvabile nell’organizzazione di un evento vetrina (inizierà l’otto dicembre) in una città travolta dallo scandalo Mafia Capitale.

E dall’11 giugno racconta sul Corriere della Sera Alessandro Capponi, è in corso un braccio di ferro sulla questione. Il decreto, infatti, era pronto già dal primo pomeriggio di giovedì ma alla fine non è stato inserito nell’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri.

L’articolo uno della bozza pubblicato da Capponi  è chiaro:

“Al fine di assicurare il regolare svolgimento del Giubileo straordinario della misericordia in un contesto di armonica integrazione con le esigenze della cittadinanza, il prefetto di Roma, anche in attuazione delle direttive impartite dal presidente del Consiglio dei ministri o dai ministri da lui delegati, prevede, per la durata dello stesso Giubileo, ad assicurare il raccordo operativo tra le attività delle amministrazioni dello Stato interessate e le funzioni svolte dalla Regione Lazio, dalla città metropolitana e da Roma Capitale”.

Più cauto, nell’interpretazione della norma Goffredo De Marchis di Repubblica:

Nel testo non si facevano nomi e quindi non si escludeva che potesse essere lo stesso sindaco a guidare la macchina giubilare. Si descriveva una figura di “raccordo operativo” legata all’appuntamento. Il decreto è saltato all’ultimo momento e con esso l’inserimento nel dl enti locali dei fondi per gestire il Giubileo.

Sta di fatto che, almeno per ora, l’approvazione del decreto è slittata. Ci sarà al prossimo consiglio dei Ministri?

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