Giulia Ruggeri, moglie di Leonida Maria Tucci, replica a Maurizio Gasparri

Giulia Ruggeri, moglie di Leonida Maria Tucci, replica a Maurizio Gasparri
Maurizio Gasparri (LaPresse)

ROMA – Giulia Ruggeri replica per conto del marito Leonida Maria Tucci alla memoria difensiva vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, in cui l’ex ministro delle Telecomunicazioni argomenta contro l’accusa di essersi appropriato di 600.000 euro di proprietà del Popolo delle Libertà.

Gasparri all’inizio della sua memoria aveva scritto: “Nel maggio 2008 divento presidente del Gruppo Parlamentare del PdL al Senato che conta 146 senatori. Apprendo in quel momento che i disciolti gruppi parlamentari di FI e AN avevano in essere alcune controversie di lavoro, per una delle quali il Gruppo AN era stato da poco condannato a versare oltre 500.000 euro alla controparte.
Poco tempo dopo mi viene notificato, sia in ufficio al Senato che a casa, un ricorso al giudice di Leonida Tucci con il quale chiede un risarcimento di danno per 591.000 euro. Il ricorso mi viene notificato anche a casa poichè i Gruppi sono associazioni di fatto, prive di personalità giuridica, e quindi chi agisce in nome e per conto del Gruppo è responsabile a titolo personale. Non sapendo nemmeno chi fosse Tucci, prendo informazioni sul caso e scopro che era un ex collaboratore di alcuni Senatori del Gruppo AN delle legislature precedenti. Il Tucci cita in giudizio, oltre agli ultimi tre presidenti del Gruppo AN, anche il Gruppo PdL e me personalmente poiché sostiene che il gruppo Pdl sia “l’erede” del Gruppo AN”.

Riceviamo e pubblichiamo la replica di Leonida Maria Tucci alle affermazioni del senatore:

PER DIRITTO DI REPLICA A GASPARRI

L’attuale vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri (An/Pdl/Fi), prendendo le mosse dal suo rinvio a giudizio per peculato, e producendosi in una sorta di confessione, interviene sulla madre di tutte le cause, quella cioè sull’assassinio di Leonida Maria Tucci al Senato della Repubblica e nell’aula di (in)giustizia di 1° grado del Tribunale Ordinario Civile di Roma, Sezione Lavoro. Ed interviene affermando, ovviamente, delle menzogne.

Gasparri, infatti, sostiene che Leonida Maria Tucci era il collaboratore di alcuni senatori del gruppo parlamentare di An al Senato della Repubblica. Cosa del tutto falsa.

Leonida Maria Tucci è sempre stato un dipendente del gruppo parlamentare di An prima e del Pdl poi al Senato della Repubblica. Ha sempre lavorato come giornalista, come addetto stampa, presso l’ufficio stampa del gruppo parlamentare di An al Senato della Repubblica. Tanto è vero che è sempre stato (sotto)pagato con stipendi da fame, usato e selvaggiamente sfruttato (prima in nero, poi con Co.Co.Co. reiterati per ben 16 volte e poi ancora in nero) dal gruppo parlamentare di An al Senato della Repubblica. E non da alcuni senatori del gruppo parlamentare di An al Senato della Repubblica.

Leonida Maria Tucci poi, siccome, dopo anni e anni di precariato, aveva osato rivendicare il rispetto della legge, dei suoi diritti di uomo e di lavoratore, della sua dignità umana e professionale, cioè l’assunzione come giornalista, cosa peraltro accaduta ad alcuni suoi ex colleghi dell’ufficio stampa del gruppo parlamentare di An al Senato della Repubblica, è stato gravemente demansionato e dequalificato professionalmente, mediante un’assunzione-beffa (dall’intento chiaramente ritorsivo e mobbizzante) come impiegato di IV livello del settore commercio, e sbattuto in segreteria ad imbustare lettere e a rispondere al telefono.

Gasparri, inoltre, asserisce di aver gentilmente offerto a Leonida Maria Tucci la cifra di 100.000 euro, quale proposta di transazione. Cosa -anch’essa- assolutamente falsa, come risulta dalla sentenza di 1° grado della madre di tutte le cause.
Ancora: Gasparri afferma di non sapere nemmeno chi sia Leonida Maria Tucci. Ebbene, tanto è vero che Gasparri non conosce Leonida Maria Tucci, che, in data 9 maggio 2008, quando Gasparri era presidente del gruppo parlamentare del Pdl al Senato della Repubblica, ha assunto Leonida Maria Tucci a tempo indeterminato come impiegato di IV livello del settore commercio, alle dipendenze del gruppo parlamentare del Pdl al Senato della Repubblica.

E tanto è vero che Gasparri non conosce Leonida Maria Tucci, che l’ha fatto ricattare per ben due volte, prima dal ragioniere del gruppo parlamentare del Pdl al Senato della Repubblica, tale Domenico Palumbo, e poi dal suo portaborse, dal suo segretario personale e particolare, tale Luca Sbardella, i quali hanno detto a Leonida Maria Tucci: “O tu rinunci a tutti i tuoi diritti maturati, acquisiti e tuttora negati oppure noi ti licenziamo, anche se sei stato assunto a tempo indeterminato. E sai perché? Perché noi possiamo tutto.
E poi ricordati che hai due bambini piccoli…”.
E tanto è vero che Gasparri non conosce Leonida Maria Tucci, che, il 31 ottobre 2008, siccome Leonida Maria Tucci non aveva ceduto all’osceno ricatto sopra descritto, lo ha licenziato in maniera palesemente ritorsiva, senza nemmeno uno straccio di lettera di licenziamento.

Non solo: come mai Gasparri glissa, omette, non dice assolutamente nulla riguardo alla sentenza con cui la giudice Ersilia Foscolo, del Tribunale Ordinario Civile di Roma, Sezione Lavoro, in data 20 ottobre 2008, ha annullato, dichiarandola ingiusta, infondata e illegittima, l’indegna, ignobile, infame sanzione disciplinare inflitta (dall’amico di Gasparri ed attuale senatore di Fi/Pdl, Altero Matteoli) a Leonida Maria Tucci con l’accusa di andare in giro a maltrattare e picchiare le colleghe?

Di più: come mai Gasparri glissa, omette, non dice assolutamente nulla in merito al decreto con cui il gip Filippo Steidl, del Tribunale Ordinario Penale di Roma, in data 9 marzo 2009, ha archiviato la querela per diffamazione sporta nei confronti di Leonida Maria Tucci da parte dell’ex senatore di An/Pdl (e amico di Gasparri) Oreste Tofani? Decreto di archiviazione in cui si parla a chiare lettere di mobbing ai danni di Leonida Maria Tucci.
Infine: come mai Gasparri glissa, omette, non dice assolutamente nulla sull’immonda sentenza di 1° grado della madre di tutte le cause, emessa dalla giudice Angela Coluccio, a seguito della quale ella è stata punita, con un trasferimento, dal Consiglio Superiore della Magistratura?

Giulia Ruggeri, moglie di Leonida Maria Tucci

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