Ruby, ecco le tre giudici di Berlusconi. Giulia Turri? “Una tosta”

MILANO – Il pm fa domande al testimone, che già da una buona mezz’ora sta portando molti elementi utili all’accusa. L’avvocato sente che è  il momento di intervenire per interrompere quel fiume di parole scomode per il suo assistito. ”Ma lei scusi..”, prova a intromettersi, rivolto al teste. E’ in quel momento che dallo scranno dei giudici arriva un secco e deciso ”Lei non interrompa!” diretto al difensore, che si rimette seduto e tace.

In un ‘ordinario’ processo per peculato a un dipendente pubblico di un piccolo comune dell’hinterland milanese, andato in scena nella mattinata di mercoledì 16 febbraio  in Tribunale a Milano, a far rispettare le regole del dibattimento in maniera così puntuale e decisa, senza fronzoli, c’era la presidente Giulia Turri.

”Una ‘tosta”’, come la descrive un avvocato che da vent’anni lavora nel palazzo di Giustizia milanese. A fianco a lei le colleghe, giudici ‘a latere’, Carmen D’Elia e Orsola De Cristofaro. Lo stesso collegio ‘al femminile’ insomma che dovrà giudicare, dal prossimo 6 aprile, l’imputato Silvio Berlusconi, accusato di concussione e prostituzione minorile per il caso Ruby e difeso dagli avvocati Niccolo’ Ghedini e Piero Longo.

Le tre donne giudici della quarta sezione penale hanno trascorso oggi una giornata di udienze ‘normali’. C’erano i flash dei fotografi e gli obiettivi delle telecamere a turbare lievemente la loro apparente serenità, quelle poche volte che sono uscite dall’aula per una pausa. In calendario, il 16 febbraio,  per il collegio Turri-D’Elia-De Cristofaro c’erano tre processi, che sono stati celebrati non nell’aula della quarta sezione al terzo piano, già occupata, ma in quella della prima assise al primo piano.

Il primo processo è ‘scivolato’ via in pochi minuti,anche se era quello a carico dell’imputato più ‘eccellente’ dei tre: il consigliere regionale lombardo del Pdl Gianluca Rinaldin, accusato di aver preso tangenti per un progetto turistico sul lago di Como. Giusto il tempo per i giudici di conferire un incarico per una perizia sulle intercettazioni.

Una’parte’ del Ruby-gate avrebbe potuto però materializzarsi anche oggi davanti ai tre giudici. Il difensore di Rinaldin, infatti,l’avvocato Luca Lauri, assiste anche alcune ragazze dell’ormai famoso residence di via Olgettina, tra cui Iris Berardi e Alessandra Sorcinelli. Per l’udienza odierna però ha mandato un collega in sostituzione. Per gran parte della mattinata, invece, i tre magistrati hanno ascoltato le dichiarazioni di alcuni testimoni in un processo per peculato.

Il presidente Giulia Turri al centro,Carmen D’Elia alla sua sinistra e Orsola De Cristofaro alla sua destra. Il giudice Turri ha preso appunti per quasi tutto il tempo, D’Elia ogni tanto le si avvicinava per confrontarsi con lei a bassa voce, mentre De Cristofaro ascoltava in silenzio.”Turri è molta precisa, non le sfugge niente”, ha raccontato un avvocato che la conosce da tempo. E, infatti, più volte anche oggi, nel corso dell’audizione dei testi, è intervenuta per chiedere chiarimenti, in particolare sulle date: ”Quando ha ricevuto copie degli assegni?” e poi ”Consulti pure i documenti, visto che li ha”.

Inflessibile e decisa nel rispetto delle regole del dibattimento. E’ il pm che sta ponendo le domande al teste. ”Non interrompa”, dice al legale che deve aspettare il suo ‘turno’. E quando nel terzo processo in calendario – una vicenda relativa a un pignoramento non andato a buon fine – la difesa si dilunga nel parlare, senza arrivare alla domanda per il teste, il presidente interviene: ”Avvocato,la domanda! … Ha già risposto, il chiarimento che vuole quale e’?”.

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