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Giustizia, Berlusconi: “Avanti sul lodo Alfano, aperti al dialogo”

di admin |23 Settembre 2010 20:36

La decisione dei finiani di interrompere il dialogo sulla giustizia non sembra aver spaventato più di tanto Silvio Berlusconi che invita i ‘suoi’ ad andare avanti spediti sul Lodo Alfano. In una serie di riunioni dedicate al tema, i vertici dei gruppi del Pdl insieme al legale del premier Niccolo’ Ghedini, hanno stabilito, infatti, che l’esame del ddl costituzionale per sospendere i processi a premier, capo dello Stato e ministri non dovra’ subire alcuno stop. Cosi’ e’ molto probabile che gia’ dalla prossima settimana la commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama riprenda ad esaminare gli oltre 80 emendamenti presentati al testo anche da parte della maggioranza.

Alle riunioni, convocate a Palazzo Grazioli, il presidente del Consiglio non ha mai preso parte perche’ impegnato, tra l’altro, in un incontro con il presidente egiziano Mubarak. Ma la linea esposta da Ghedini e condivisa dai partecipanti, tra cui i capigruppo del Pdl di Camera e Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri, e’ piuttosto chiara: numeri o non numeri si va avanti. Il testo non e’ blindato e l’apertura al dialogo avverra’ in sede parlamentare con quei gruppi che si dimostreranno ”piu’ responsabili”.

Sul Lodo, insomma, si dovra’ far presto anche perche’ per troppo tempo molte forze politiche, finiani compresi, hanno sostenuto che quella del Lodo costituzionale potesse essere ”senza dubbio la strada maestra”. Quindi, si vuole ”proprio vedere chi riuscira’ a mettersi di traverso” su norme che si annunciano ”modificabili”. A cominciare da quella che estende lo scudo anche ai ministri: una loro esclusione dalla platea dei beneficiati potrebbe risultare molto gradita all’Udc.

Durante gli incontri, ai quali hanno preso parte anche i presidenti delle commissioni Affari Costituzionali di Montecitorio e Palazzo Madama, Donato Bruno e Carlo Vizzini, insieme al capogruppo del Pdl in commissione Giustizia della Camera Enrico Costa, si sarebbe deciso di esaminare con attenzione le proposte che sono gia’ arrivate o che potrebbero arrivare dai vari gruppi: quelli che si dimostreranno ”piu’ responsabili”.

Il confronto sul testo verra’ fatto insomma nelle aule parlamentari in modo ”chiaro ed aperto”. ”Su tutti i punti – assicura un tecnico del Pdl – c’e’ la disponibilita’ a trattare”. E non si esclude che la stessa maggioranza possa presentare ulteriori proposte di modifica oltre le quattro ‘sostanziali’ di Vizzini (in tutto ne ha presentate sei di cui due sul titolo del provvedimento). Ma una volta deciso un testo, si avverte, non si dovra’ piu’ perdere tempo. La presenza di Cicchitto infatti starebbe proprio a significare questo e cioe’ che una volta uscito da Palazzo Madama, il Lodo non potra’ essere modificato in alcun modo a Montecitorio.

E le quattro letture dovranno avvenire in tempi rapidi con l’obiettivo di vedere licenziato il ddl in tempi rapidissimi ”magari entro la prossima primavera”. Il fatto che i finiani abbiano interrotto il dialogo anche sulla giustizia, avrebbe detto Berlusconi ai suoi, e’ un problema di Fli, ”non certo del Pdl”. Il centrodestra, sarebbe stato il suo invito riferito nel corso delle riunioni, deve andare avanti con il programma senza farsi intimorire da ”ultimatum” di sorta.

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