Giustizia, Bocchino (Pdl): per il sì di Fini è troppo presto

Non si placa nemmeno la polemica interna alla maggioranza sulla riforma della giustizia. Una proposta ancora aperta che andrà valutata ai livelli opportuni. Italo Bocchino, vice capogruppo del Pdl alla Camera, in un’intervista a “Repubblica”, parla del pacchetto di modifiche al processo breve decise all’incontro di maggioranza tenutosi a palazzo Grazioli e sottolinea come un eventuale sì del presidente della Camera alla riforma arriverà solo dopo un incontro con Berlusconi.

Bocchino afferma che il maxiemendamento «risponde positivamente a molti input giunti dall’opposizione, eliminando le condizioni che secondo alcuni esponenti del Pd e dell’Udc creavano problemi di costituzionalità». Ma lui, che è un uomo di Fini, sottolinea come il presidente della Camera e Berlusconi dovranno incontrarsi per discutere gli «aspetti politici» del processo breve e del legittimo impedimento.

Il deputato del Pdl dice di apprezzare la convergenza dell’Udc sul legittimo impedimento ma, sul processo breve, aggiunge: «non possiamo giudicare della bontà di una legge a seconda che si applichi o meno a Silvio Berlusconi. Che Berlusconi debba essere sottratto all’accanimento giudiziario ormai mi pare scontato e accettato». Non esiste una data per l’incontro Berlusconi-Fini e per Bocchino «ogni giorno è buono».

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