Giustizia, Bongiorno: “All’imputato Berlusconi fa comodo lo sconquasso”

ROMA – ”Non credo che la maggioranza voglia davvero” la grande riforma della giustizia, ”forse perché una giustizia sconquassata piace molto di più a chi è imputato. Di fatto, vanno avanti solo i provvedimenti il cui effetto è peggiorare ulteriormente il sistema”. E’ l’analisi di Giulia Bongiorno, presidente della Commissione Giustizia alla Camera, in un’intervista alla Repubblica.

”L’emendamento Pini – prosegue Bongiorno – è la prova che questa maggioranza non vuole riformare la giustizia ma creare norme salva-premier e norme che puniscano i magistrati”.

Nella fattispecie, secondo l’esponente di Fli l’emendamento Pini ”non disciplina nulla, si limita genericamente a dilatare a dismisura la responsabilità dei magistrati”. Per la Bongiorno questa norma ”è inaccettabile” e ”anche il più equilibrato dei magistrati può temere rappresaglie”.

Il presidente della Commissione Giustizia, inoltre, lamenta la mancanza di provvedimenti per arginare la prescrizione anzi, dice, ”si creano i presupposti per renderla più facile”. ”E’ innegabile il tentativo di trasferire alla classe politica alcune funzioni della magistratura – aggiunge – . E se poi, in questo contesto inizia il giochino di anticipare i provvedimenti ‘più graditi’, allora davvero nessuno potrà più credere alla volontà di riformare la giustizia per migliorarla”.

Gli scontri tra politica e magistratura, secondo Giulia Bongiorno, finiranno solo quando ”ci sarà un premier capace di riformare la giustizia nell’interesse dei cittadini – conclude – Quindi dobbiamo attendere un altro premier”.

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