ROMA – ''La ricostruzione del Quirinale coincide con i miei ricordi di quei giorni. Ho passato molto tempo con il presidente della Repubblica, in Italia e all'estero, e in effetti Napolitano riceveva numerose telefonate, dalla Merkel e da altri. Si trattava di colloqui, certamente preoccupati, sullo stato dell'eurozona, mai nessuno si spinse pero' a prefigurare un cambio del governo''. Cosi' l'ex ministro degli Esteri Franco Frattini commenta in un'intervista a Repubblica la ricostruzione del Wall Street Journal sulle presunte pressioni da parte di Angela Merkel su Napolitano per dare all'Italia un nuovo governo. Tuttavia, afferma, ''che ci fosse una pericolosa deriva tedesca che puntava a escludere certi attori dalla scena non c'e' dubbio''.
''Certo – spiega -, c'erano oggettivamente delle preoccupazioni, anche nelle cancellerie europee, dovute al fatto che la maggioranza si assottigliava ogni giorno di piu''' e del resto, aggiunge Frattini, ''e' stato proprio per questo che, con senso di responsabilita', Berlusconi ha rassegnato le dimissioni pur senza ricevere un voto di sfiducia''.
La posizione del cancelliere Merkel, per l'allora titolare della Farnesina, fu chiara gia' durante la 'famosa' conferenza stampa Merkel-Sarkozy. In quell'occasione, ricorda Frattini, il presidente della Repubblica ha difeso la ''dignita' nazionale''.
''Per questo – sottolinea – non credo che la telefonata tra Napolitano e la Merkel si sia svolta come la racconta il Wsj. Non e' vera ma nemmeno verosimile: il cancelliere tedesco sapeva perfettamente che Napolitano mai avrebbe accettato una simile ingerenza''.