Governo, Amato: "Grande coalizione un'occasione per i partiti"

ROMA – ''Se necessarie'', le grandi coalizioni ''debbono essere accettate'' anche perche' ''finora non abbiamo dimostrato di essere capaci di fare vivere le opzioni alternative in maniera virtuosa'' ma ''in maniera sbagliata e dannosa per tutti''. Ne e' convinto Giuliano Amato, che alla vigilia della chiusura delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unita' d'Italia, in un' intervista al Messaggero spiega che ''la lezione principale'' che se ne ricava e' che l'Italia ''e' un paese diviso, sia prima sia in qualche modo dopo l'unita' '' ma anche che ''attorno a un'idea di futuro si costruisce un'identita' comune''.

Per il presidente della Treccani, comunque, ''l'accoglienza del governo Monti non e' il compunto silenzio di una classe tradizionalmente indisciplinata che non vuole fare arrabbiare i nuovi professori. C'e' stata e c'e' una condivisione profonda nei confronti di questo processo di maturazione e di responsabilita' anche politico''.

Questa esperienza, aggiunge, potrebbe anche non essere, come e' stato il suo governo 20 anni fa, ''un'esperienza parentetica'': ''A volte esistono fasi storiche che cambiano tutto. Io credo che il ciclo di individualismo insofferente di qualsiasi limite abbia dimostrato tutta la sua debolezza e venga sostituito da un crescente bisogno di responsabilita', di coesione e di regole''.

Ora ''la politica dovra' presentarsi agli elettori con carte nuove e piu' coinvolgenti. I partiti hanno tra le mani una grande opportunita'''.

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