Governo, Bondi: “Potrei lasciare per rafforzare l’esecutivo”

”Mettere a disposizione il mio ruolo a favore di un rafforzamento o comunque di un ricambio del governo sarebbe per me un sollievo per adempiere al meglio alla mia vocazione politica e intellettuale”. A dirlo il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi che, intervistato dal Corriere della Sera, si dice sereno sulla mozione di sfiducia individuale.

”Non credo affatto che sarò sfiduciato, perchè non esiste la possibilità che io possa mettere a rischio il governo”, afferma Bondi. ”Nell’ipotesi, sarei assolutamente sereno per quanto riguarda me stesso, ma preoccupato per l’imbarbarimento a cui può giungere la vita politica in Italia”.

”Un anno fa, dopo le campagne contro Berlusconi considerate inefficaci e non conclusive, avevo previsto questa campagna giudiziaria e giornalistica contro gli uomini più vicini al premier”, denuncia il coordinatore del Pdl. ”Così è puntualmente accaduto. Scajola, Berlolaso, Verdini, Bondi”.

Con la lettera indirizzata al Partito democratico, spiega Bondi, ”ho voluto soltanto verificare se ancora sussistessero quelle qualità di serietà politica e di rigore morale nel gruppo dirigente del Pd che facevano parte dell’educazione di base del Pci. Purtroppo hanno abbandonato i pochi pregi del Pci, e hanno mantenuto solo l’arroganza e tutta intera la mentalità stalinista”.

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