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Governo chiude Italia Sicura. Aveva un difetto: non spartiva

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Governo chiude Italia Sicura. Aveva un difetto: non spartiva

ROMA – Governo chiude Italia Sicura. E che sarà mai stata Italia Sicura prima di essere chiusa? Niente di eccezionale questa cosa chiamata Italia Sicura e nata nel 2014. Niente di eccezionale, solo una normalissima cosa faceva. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] E che faceva? Teneva insieme, obbligava a fare e decidere insieme il Ministero dell’Ambiente e il Ministero delle Infrastrutture e il Ministero dell’Economia e la ragioneria Generale e il Ministero dei Beni Culturali e il Ministero dell’Agricoltura e la Protezione Civile e l’Ispra e l’Istat e il Cnr e le Regioni e l’Anci dei Comuni. Erano in 14 a monitorare ognun per conto suo prima di Italia Sicura, ora torneranno in 14, almeno 14.

Che in Italia ci siano come tecnicamente si dice avversi eventi idrogeologici è costante documentata. Che convenga da ogni punto di vista, economico e sociale, provare a prevenire alluvioni ed esondazioni e simili invece che ricostruire dopo è cosa sulla quale in Italia tutti convengono appunto ma nessuno o quasi davvero pratica.

Che poi ci siano, allora erano state contate. 9.397 scuole italiane nelle quali non era di assoluta sicurezza (spesso eufemismo) insegnare e studiare era censimento noto. E allora si disse e si fece: facciamo una unica cosa che organizza, controlla, opera, spende, apre cantieri, costruisce la gerarchia di dove prima e dove dopo…Invece che 14 entità diverse che monitorano ognuna per suo conto e non comunicano tra loro, invece che Ministeri ed Enti e Governi locali che si spintonano e sgambettano (e talvolta mentono) nella corsa ai soldi pubblici, invece che soldi stanziati ma cantieri mai aperti o cantieri aperti ma lasciati in eterno o quasi così…Invece del tutti a tavola e qualcosa per ognuno ci scappa, si disse e si face: facciamo una sola cosa che centralizza e prova a funzionare. A funzionare non all’italiana.

Bene, quella cosa si chiude, il governo la chiude. Si chiamava Italia Sicura e nel suo piccolo 1.445 scuole le aveva riparate davvero. Ma Italia Sicura aveva un difetto tremendo e terribile: non spartiva. E il primo comandamento e dogma della politica italiana e della società italiana è: spartire. Più la politica è rappresentativa, del popolo, della gente, dell’elettorato, del territorio…più spartisce. Questa è la legge primaria. E la società civile reclama, implora, esige il rispetto dei diritto naturale e inviolabile dell’un tanto a me, un tanto a te.

Italia Sicura ledeva le prerogative, le aspettative e i diritti e le parti acquisite di comitati, di quartiere e mestiere. E di consigli comunali e regionali e di sindaci e assessori e di capi gabinetto e sotto segretari e di funzionari e ingegneri e burocrati e impiegati. Oltre che i diritti sacrosanti alla spartizione delle aziende di appalto e per gli appalti.

Non spartiva Italia Sicura e quindi il Governo Lega-M5S la chiude per una evidente offesa al popolo e alle sue istituzioni. Era questo il peccato originale, irredimibile, di Italia Sicura: non spartiva. Aveva anche poi due altri difettucci, comunque gravi. Il primo: un po’ funzionava. Il secondo: roba nata sotto i governi Renzi/Gentiloni. Il Governo del Cambiamento ha posto fine a tutto questo: la spartizione riprende. Pare qualcuno voglia chiamare e accorpare questa e altre prossime decisioni consimili Decreto Rimborso. Caso mai qualcuno ci avesse rimesso quache affare o qualche fetta.

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