Governo Draghi: pensioni flessibili, no a quota 100, sì al reddito di cittadinanza e salario minimo Governo Draghi: pensioni flessibili, no a quota 100, sì al reddito di cittadinanza e salario minimo

Governo Draghi: pensioni flessibili, no a quota 100, sì al reddito di cittadinanza e salario minimo

Governo di Mario Draghi, indiscrezioni sul programma: no a quota cento, sì al reddito di cittadinanza e poi salario minimo, equo compenso e abbassamento delle tasse per i redditi medi e medio-bassi. Secondo quanto riferiscono alcuni quotidiani sarebbero queste alcune delle linee guida del programma del presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi. 

Nel suo casolare di Città della Pieve (Perugia) dove si è ritirato ogni giorno dopo le consultazioni romane, l’ex numero uno della Bce avrebbe stilato un programma di sedici pagine distribuito in venti paragrafi che trattano salute, fisco, pensioni, istruzione, investimenti.

Tra i primi nodi da affrontare, la scadenza del blocco dei licenziamenti il 31 marzo prossimo con la cassa integrazione. 

Tra le intenzioni di Draghi, riferisce Today, ci sarebbe una riforma del diritto fallimentare per rendere più veloci le ristrutturazioni aziendali.

Governo Draghi e sanità

Sul piano sanitario, si punta al superamento del federalismo attraverso l’inserimento di una clausola di supremazia per le competenze, di modo da ovviare a tutti i conflitti sulle competenze che si sono avuti in questi mesi di lockdown e zone colorate. 

Governo Draghi e lavoro

Sul tema lavoro, Draghi vorrebbe varare una riforma degli ammortizzatori sociali che garantisca una protezione universale con formazione continua del lavoratore. Tra le ipotesi di lavoro, anche il salario minimo legale,  la parità salariale tra uomini e donne, l’equo compenso e la “differenziazione per settori delle forme di protezione”. 

Riguardo al tema pensioni, Draghi potrebbe lasciar scadere Quota 100 senza rinnovarla, introducendo, invece, un sistema di pensioni flessibili grazie al rafforzamento di Opzione donna e Ape social per le categorie disagiate o impegnate in occupazioni più pesanti. Sembra invece destinato a restare il reddito di cittadinanza. 

Governo Draghi e tasse

Sul fronte fiscale, il piano di Draghi potrebbe prevedere una rimodulazione dell’Irpef in base al modello tedesco, con aliquote continue e un aumento più graduale del prelievo, oltre al parziale ritorno dei redditi da capitale nella base imponibile. Si punta anche ad un aumento del fondo per l’Università ed al proseguimento della lotta all’evasione. 

Governo Draghi: ultimo giro di consultazioni

Oggi, lunedì 8 febbraio, inizierà il secondo ed ultimo giro di consultazioni per meglio definire la maggioranza e il programma. Quindi Mario Draghi potrebbe scegliere i propri ministri senza consultare le forze politiche, ma con il parere del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per sciogliere la riserva già nella giornata di mercoledì e procedere con il giuramento del nuovo esecutivo nella giornata di giovedì.  
 
 

Gestione cookie