Governo, che succede adesso? Elezioni, rimpasto o tecnici... Salvini spinge per il voto Governo, che succede adesso? Elezioni, rimpasto o tecnici... Salvini spinge per il voto

Governo, che succede? Elezioni, rimpasto o tecnici… Salvini da Conte, Fico da Mattarella

Governo, che succede adesso? Elezioni, rimpasto o tecnici... Salvini spinge per il voto
Governo: Di Maio, Conte e Salvini in una foto d’archivio Ansa

ROMA – E ora che succede? Questo governo è vivo (difficile non succeda niente), morto (elezioni subito) o X (rimpasto)? E’ bastata l’improvvisa visita di Conte a casa Mattarella per scatenare la reazione di Lega e M5s. E’ bastato che i sussurri di Palazzo spifferassero della possibilità di un rimpasto, o peggio ancora di un governo tecnico. E subito Salvini e Di Maio si sono scatenati: “No al governo tecnico”, “L’unica alternativa è il voto subito”. 

Succede tutto nei day after del voto al Senato sulla Tav, voto che ha diviso inserorabilmente le due formazioni attualente al governo: M5s No Tav come da tradizione, Lega che per votare a favore dell’opera si è addirittura schierata in Aula a favore delle mozioni targate Pd. Sullo sfondo, l’ennesima giornata di bisticci verbali, che ha raggiunto il suo apice nello scontro tra Toninelli (“Salvini è un nano sulle spalle di un governo di giganti”) e Salvini (“Toninelli è inadeguato”).

Giovedì 8 agosto il premier Conte sale al Quirinale da Mattarella. Perché? Forse per garantire che va tutto bene (difficile), forse per chiedere elezioni anticipate (possibile), forse per chiedere di poter avanti con un governo tecnico (possibile) o con un rimpasto (probabile). Fatto sta che dopo qualche ora Salvini è andato a Palazzo Chigi proprio per vedere Conte. A Palazzo Chigi c’è anche Di Maio, mentre Roberto Fico (presidente della Camera) è andato da Mattarella.

Intanto la Lega smentisce indiscrezioni (uscite su agenzie di stampa e giornali) secondo cui Matteo Salvini avrebbe chiesto le dimissioni del premier Giuseppe Conte o starebbe valutando l’ipotesi di ritirare la delegazione dei suoi ministri dal governo. “Parliamo solo attraverso note e fonti ufficiali”, sottolineano da via Bellerio.

Conte non dice niente. 

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha avuto un colloquio informativo – si apprende – con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per fare il punto della situazione. Non si è quindi parlato di apertura di crisi e tanto meno di dimissioni del premier.

Lega: No a governo tecnico, o si continua o si vota.

“L’Italia ha bisogno di certezze e di scelte coraggiose e condivise, inutile andare avanti fra no, rinvii, blocchi e litigi quotidiani. Ogni giorno che passa è un giorno perso, per noi l’unica alternativa a questo governo è ridare la parola agli italiani con nuove elezioni”. Lo dichiara la Lega in una nota.

Matteo Salvini è contrario a ogni ipotesi di rimpasto, in qualsiasi forma. Lo sottolineano fonti di governo leghiste. No anche a ogni idea di governo tecnico.

“C’è la consapevolezza e la presa d’atto che, dopo le tante cose buone fatte, da troppo tempo su temi fondamentali per il Paese come grandi opere, infrastrutture e sviluppo economico, shock fiscale, applicazione delle autonomie, energia, riforma della giustizia e rapporto con l’Europa tra Lega e 5 Stelle ci sono visioni differenti. Il voto di ieri sulla Tav ne è solo l’ultima, evidente, irrimediabile certificazione”. Lo dichiara la Lega in una nota.

“Non abbiamo mai detto che le postazioni vanno cambiate per forza con dei ministri della Lega. Si potrebbero sostituire alcuni ministri con altri esponenti dei 5S che hanno posizioni più ragionevoli”: così il capogruppo alla Camera della Lega, Riccardo Molinari, a Radio 24, sottolineando come “nei 5 stelle ci siano dei freni che se prima potevamo tollerare ora non possiamo più”. “Il ministro Tria o segue quelle che sono le indicazioni della maggioranza o si pone un problema come per gli altri ministri”, aggiunge.

Di Maio: Sono stanco dei giochini di Palazzo e poltrone.

“I giochini di palazzo non ci sono mai piaciuti e questo dibattito sulle poltrone inizia a stancarmi. Siamo andati al governo non per chiederle, ma per tagliarle. E lo abbiamo messo nero su bianco nel contratto, insieme alla Lega”. Lo scrive su Facebook il leader M5s Luigi Di Maio. (Fonte Ansa).

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