ROMA – Governo Letta, grane dalle donne di prima linea del Pdl, quelle che gli sono state assegnate da Berlusconi come sottosegretarie o vice ministre.
Le due grane hanno il viso e la silhouette di Michaela Biancofiore, dirottata in tempo reale, sul filo delle polemiche con i gay dalle, pari opportunità alla semplificazione e di Beatrice Lorenzin, neo ministro alla Sanità, che i è beccata una severa reprimenda ufficiale e pubblica dal capo gruppo del Pd al Senato Luigi Zanda.
Il presidente del consiglio, Enrico Letta, ha modificato le deleghe a Michaela Biancofiore. Al neosottosegretario alla presidenza del consiglio non verranno più assegnati i compiti nell’ambito delle deleghe per le Pari opportunità, lo sport e le politiche giovanili, bensì i compiti nell’ambito delle deleghe per la Pubblica amministrazione e la semplificazione.
Biancofiore, 42 anni, amazzone di Berlusconi, si era già inimicata la comunità gay, prima ancora di assumere il delicato incarico, che l’ha accusata di omofobia per alcune sue frasi controverse espresse in passato: “Chi va con i trans ha seri problemi”. E ancora: “Purtroppo qualcuno nasce con una natura diversa, tra l’altro una natura che non ti fa avere una vita facile”. E poi: “Gli italiani sono tendenzialmente contrari ai matrimoni gay perché noi restiamo un popolo profondamente cattolico.
Ultima chance. La decisione del premier Letta giunge infatti dopo una intervista che Biancofiore ha rilasciato al quotidiano la Repubblica nella quale ribadisce: “Il problema non sono io, ma i gay che si ghettizzano da soli”.
Proprio venerdì, durante la cerimonia di giuramento, Letta aveva richiamato la squadra di governo alla sobrietà tanto nella organizzazione dei ministeri quanto nelle dichiarazioni, facendo notare come una squadra bipartisan deve avere necessariamente massimo rispetto reciproco.
L’intervista della Biancofiore è stata perciò considerata, una infrazione alle “regole di ingaggio” annunciate ieri dal premier. La modifica delle deleghe, si apprende da fonti di governo, dunque, viene considerata come “l’ultima chance” per la sottosegretaria Biancofiore.
Nichi Vendola, commenta così la notizia su Twitter: “Almeno la decenza è salva”, ha scritto il presidente di Sinistra Ecologia Libertà. Biancofiore “come in passato, anche oggi ha dato prova sulla stampa dei suoi pregiudizi e del suo disprezzo sul tema dei diritti delle persone”.
Soddisfazione anche da parte di Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia: “Ringraziamo il presidente del Consiglio Enrico Letta per aver compreso che Micaela Biancofiore non poteva esser sottosegretario alle Pari opportunità, decidendo così di spostarla ad altre funzioni di governo. Si tratta di una vittoria per tutte le associazioni che si battono per i diritti civili, che ieri hanno giustamente protestato per una nomina inopportuna di una esponente del Pdl che si è sempre dichiarata contro la dignità delle persone omosessuali e transessuali. Speriamo che ora Letta scelga per quella funzione una personalità adeguata ad affrontare temi che riguardano la dignità di milioni di donne e di uomini italiani”
Per il Gay Center: “Fa bene Enrico Letta. L’esponente del Pdl non è certo la persona giusta per affrontare questioni che hanno bisogno di un confronto sereno”, ha detto in una nota il portavoce Fabrizio Marrazzo. “Attaccare le associazioni gay come ha fatto oggi la Biancofiore è segno di presunzione – ha detto – se c’è chi deve fare autocritica sul mancato avanzamento dei diritti civili in Italia questa è la politica, non certo i movimenti”.
Intanto dal Pdl si minimizza circa il rischio di possibili ripercussioni: “Il cambio della delega al sottosegretario Biancofiore è un atto del presidente del consiglio Enrico Letta che non ha e non avrà alcuna ripercussione sul governo”.
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