Governo Letta, totoministri: all’Economia Amato o Brunetta, ritorno di D’Alema

Renato Brunetta (foto LaPresse)

ROMA – Diciotto ministri, mediamente giovani, non troppo coinvolti in passati governi. Nomi Pdl, Pd e Scelta Civica ma anche qualche tecnico. E’ la squadra di governo che sta prendendo forma nella mente di Enrico Letta, che dopo le consultazioni con i partiti di giovedì si è preso il venerdì per “rileggere gli appunti” e cercare di trovare la quadra.

Nell’immancabile toto-ministri entra Giuliano Amato, figura di alto profilo e d’esperienza, destinata all’Economia. Amato non dispiace al centrodestra, tanto che era entrato nella rosa dei possibili candidati per il Quirinale. Non è un mistero però che il Pdl vorrebbe quella poltrona, Berlusconi ripete: “La dovrebbero dare a me, ma non lo faranno mai”. Ambisce a quella poltrona Renato Brunetta, che ci andò vicino già nel 2004.

Al ministero degli Esteri potrebbe andare Mario Monti o Massimo D’Alema, che ha già ricoperto questo incarico. Maurizio Lupi, Pdl, sarebbe destinato invece alla Sanità, cattolico, di Comunione  e Liberazione, è quasi coetaneo di Letta e Alfano.

All’Istruzione potrebbe arrivare Mario Mauro, esperienza europea, militanza in Forza Italia, poi Pdl, oggi è senatore per Scelta Civica. Alla Giustizia, casella di vitale importanza per il Pdl, potrebbe restare Paola Severino: il Pdl vuole una persona di fiducia, il Pd non vuole dare l’impressione di aiutare un eventuale salvacondotto per Berlusconi. Lasciare le cose come stanno potrebbe essere la soluzione.

Al ministero dello Sviluppo economico potrebbe rimanere Corrado Passera, ma non è escluso Dario Franceschini. Per il Lavoro il Pd potrebbe puntare su Stefano Fassina, ma si fanno anche altri nomi, come quello di Sergio Chiamparino. Alle Politiche comunitarie resterebbe Enzo Moavero, tecnico apprezzato e ascoltato in Europa.

Alle Riforme il Pdl punta su un suo nome: Gaetano Quagliariello potrebbe essere la scelta di Letta. Alle Pari Opportunità, infine, potrebbe tornare Mara Carfagna. Enrico Letta, dovendo “pescare” tra figure del Pdl, potrebbe anche optare per giovani donne: Anna Maria Bernini e Beatrice Lorenzin potrebbe quindi avere un posto nella squadra di governo.

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