ROMA – Il programma di governo tra M5s e Lega non è ancora definitivamente chiuso. E non lo è perché la trattativa è ancora in alto mare e va ad oltranza. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Di Maio e Salvini sono lontani dalla soluzione di chi sarà il nuovo premier.
Ma sul contratto rivisitato arrivano nuove voci: dalla chiusura dei campi rom agli asili nido gratis, dal reddito di cittadinanza per due anni e non ci sarà l’obbligo delle prediche in italiano nelle moschee. Invece non c’è lo stop ai lavori per la Tav Torino-Lione: quindi l’opera (della quale M5s è stato uno dei primi oppositori in Piemonte) si dovrebbe fare, almeno secondo il programma.
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Sul fronte presidente del Consiglio, l’ipotesi più probabile è quella di un parlamentare Cinque Stelle come primo ministro. “Decideremo nei prossimi giorni”, dice Luigi Di Maio al termine dell’incontro. Mentre nella serata Salvini, in diretta a RaiNews da Aosta, risponde così alla domanda “se il premier è Di Maio?”: “No. Per me sarebbe stato un onore rappresentare ma i numeri sono numeri e stiamo trovando la persona più adatta a rappresentare questo governo”.
“Se chiudiamo, chiudiamo lunedì” anche con il nome del premier “altrimenti avremmo fatto un grande lavoro di cui qualcuno ci sarà grato. Comunque vada lunedì la parola torna al presidente Mattarella”, aggiunge Salvini.
Se alla fine i Cinquestelle dovessero comunque ottenere la premiership, a Salvini andrebbe la guida del ministero dell’Interno. Mentre per gli altri ministri “di peso” i nomi più probabili sono quello di Giampiero Massolo – presidente del cda di Fincantieri – agli Esteri e del grillino Bonafede alla Giustizia. Il leghista Giancarlo Giorgetti è in pole position per il ruolo di sottosegretario con delega ai Servizi mentre la Lega dovrebbe indicare i nomi per l’Agricoltura e il Turismo. Il ministero dell’Economia e quello delle Politiche Ue potrebbero essere affidate a tecnici.
Novità anche sul fronte del programma. Nonostante le richieste del M5s c’è un limite temporale previsto per l’erogazione del reddito di cittadinanza: sarà di due anni. Nella versione aggiornata dopo l’incontro tra i leader, spicca soprattutto il cambiamento sulla Tav. Salta lo stop ai lavori, c’è un più generico impegno a ridiscutere l’opera. È poi prevista la chiusura di tutti i campi rom, non solo quelli irregolari. Sono confermate le due aliquote della flat tax del 15 e 20%, ma viene meno quella del 15 per le società. Mentre nella misura a sostegno delle famiglie per gli asili nido gratis, viene meno l’elargizione per quelle “straniere residenti in Italia da almeno 5 anni”. Il contratto, confermano dai 5Stelle, ora sarà votato su Rousseau. “Probabilmente già domani”, dice Di Maio.