Governo M5s-Pd, il voto di Rousseau: gli attivisti dicono sì all’alleanza. Di Maio confermato

Luigi Di Maio, il voto di Rousseau
Luigi Di Maio nel giorno del voto su Rousseau sul governo M5s-Pd (Foto ANSA)

ROMA – La base ha votato per il sì con il 79,3% delle preferenze. Sono stati 73mila attivisti su oltre 115mila iscritti a esprimere la loro opinione sul governo M5s-Pd nascente. Un “voto plebiscitario”, come l’ha definito il capo politico dei 5S Luigi Di Maio, che vede la sua leadership confermata dopo l’esperienza di governo con la Lega, fallita per il tradimento di Matteo Salvini. 

L’Associazione Rousseau ha annunciato poco prima delle 19,30 l’esito del voto. I sì sono stati 63.146 (79,3%), mentre i no 16.488 (20,7%). Un risultato che Di Maio ha commentato in conferenza stampa definendosi orgoglioso: “Io credo che dobbiamo essere molto orgogliosi che tutto il mondo ha aspettato la pronuncia di questi 80 mila cittadini italiani su una piattaforma digitale che è unicum al mondo”.

Voto Rousseau da record

Nel corso di questa votazione si è segnato un nuovo record nella storia di Rousseau (il precedente di maggio 2019 era di 56.127 votanti). Dalle 9 alle 18 hanno infatti espresso la propria preferenza 79.634 iscritti, su una base di aventi diritto che, alla mezzanotte del 2 settembre 2019, ha raggiunto il numero di 117.194 iscritti.

Il picco si è raggiunto nelle prime due ore di votazione nel corso delle quali hanno votato oltre 30.000 cittadini: un traffico addirittura 10-12 volte superiore rispetto a quello del primo turno di votazioni per la scelta dei candidati del MoVimento 5 Stelle alle elezioni europee.

L’elevato afflusso di utenti sul sistema, in queste prime fasi, ha generato una “coda” di richieste che ha causato piccoli rallentamenti nell’ordine dei 10 secondi (nello specifico tra le ore 10:41 e le ore 12:00). È stato, tuttavia, in ogni momento garantito il regolare svolgimento delle votazioni.

Governo M5s-Pd, Di Maio: “Siamo orgogliosi, crisi risolta fuori dalle segrete stanze”

Nella conferenza stampa alla Camera, Di Maio: “Voglio ricordare che in meno di un mese possiamo dire che si sia risolta una crisi di governo inedita, ma con un metodo diverso. Non nelle segrete stanze, come si faceva prima. In una democrazia parlamentare, noi siamo e resteremo sempre l’ago della bilancia”.

Il leader di M5s ha aggiunto: “Nelle prossime ore conoscerete la squadra di governo presieduta da Giuseppe Conte che ringrazio, a cui mi lega un sentimento di stima e a cui riconosco un ruolo di garante. Adesso si passa all’ultimo miglio, la squadra di governo che deve lavorare per migliorare la qualità della gente. Non sarà un governo di destra o di sinistra, ma un governo che deve fare le cose giuste”.

Pd, Zingaretti: “Ora andiamo a cambiare l’Italia”

Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha commentato così l’ok dalla base M5s al nuovo governo giallo-rosso: “Con la chiusura del lavoro programmatico si è fatto un altro passo avanti per un Governo di svolta. Ridurre le tasse sul lavoro, sviluppo economico, green economy, rilancio di scuola, università e ricerca, modifica radicale dei decreti sicurezza. Ora andiamo a cambiare l’Italia”.

Lega, Salvini gufa: “Il governo delle poltrone durerà poco”

La reazione di Matteo Salvini, leader della Lega, non si è fatta attendere e su Facebook scrive: “Il governo delle poltrone dura poco, non possono scappare dal voto per sempre. A testa alta, pronti a difendere gli Italiani e a tornare a vincere! Onore e dignità valgono più di 100 ministeri”.

M5s, Roberto Fico: “M5s non si arrende”

Roberto Fico, presidente della Camera e deputato M5s, fin dal primo momento ha creduto nella formazione del governo giallo-rosso. Nel commentare la votazione di Rousseau, ha dichiarato: “Oggi il Movimento 5 Stelle ha deciso di non arrendersi e di continuare il lavoro parlamentare per la realizzazione del proprio programma, votato da milioni di italiani appena un anno e mezzo fa”.

Rousseau dice consacra il governo M5s-Pd: cosa accade ora

L’esito positivo apre così alla formazione del governo. Conte ora salirà al Quirinale da Sergio Mattarella per presentare la sua lista di proposte per i dicasteri, che quest’ultimo avrà la possibilità di approvare e nominare. Poi sarà il momento del giuramento del neonato governo.

Il voto di Rousseau: gli scenari possibili

Gli attivisti hanno votato confermando la scelta dei capi politici di M5s, ma il loro parere non sarebbe stato vincolante per la nascita di un nuovo governo. Nello statuto M5s si legge: “Lo statuto del M5s dà la possibilità al capo politico, cioè Di Maio, o al garante, cioè Grillo, di far ripetere la votazione entro 5 giorni”.

Michele Ainis, il costituzionalista intervistato dal Giornale Radio Rai, ha spiegato che l’esito del voto ha rappresentato un punto di svolta. Di Maio e Conte infatti proseguiranno col governo giallo-rosso, ma ora sanno di poter contare sugli attivisti che li hanno sempre sostenuti, fino ad oggi.

Ainis, ipotizzando un esito negativo, aveva spiegato: “L’effetto politico sarebbe intanto una scomunica rispetto ai vertici del Movimento 5 stelle che hanno imbastito una trattativa per formare un governo sgradita ai loro iscritti. Questo significa mettere una forte alea sulla formazione del nuovo esecutivo perché i gruppi parlamentari, il gruppo dei 5 stelle, probabilmente non sarebbe più coeso per sostenere la nascita del governo”.

La scomunica, però, non è arrivata e ora si procede seguendo i 26 punti del programma condiviso tra 5 stelle e Pd per avviare un Conte bis. (Fonte ANSA, AGI, Rai, Blog delle Stelle)

 

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