Governo, nuovo chiarimento ma sulle tasse Tremonti resiste

ROMA – Nonostante il nuovo faccia a faccia blindato nella notte tra il premier, Silvio Berlusconi, il leader del Carroccio, Umberto Bossi e il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, la riforma fiscale 'non decolla'. Almeno ora. Non c'e' cioe' la 'svolta' attesa da molti con il ministro Tremonti che prosegue sulla via del rigore forte anche della promozione sui conti arrivata dalla Commissione Europea.

Quindi ora e' il momento del rigore poi le spese. Almeno stando alle dichiarazioni prudenti di molti rappresentanti dell'esecutivo che dicono: la riforma si fara', ma non subito. Si conferma dunque anche oggi il percorso gia' individuato: un decreto a meta' mese per delineare il percorso per arrivare a deficit quasi zero nel 2014, con un primo intervento di rifinanziamento di alcune spese sul 2011 (7-8 miliardi). Poi, forse a settembre, la delega fiscale. Intanto il ministro della P.a. Renato Brunetta intanto smentisce che ci sara' il congelamento degli stipendi pubblici.

Il percorso complessivo ha molte incognite a partire dal risultato del quesito referendario e degli effetti che il quorum e un'eventuale vittoria dei 'si' avrebbe sugli equilibri politici di maggioranza gia' provati dalle amministrative. E segnali di nervosismo ce ne sono (con il Governo battuto oggi in Senato due volte). Di certo c'e' pero' l'appuntamento con l'Ecofin del 20 giugno al quale il ministro Tremonti vorrebbe portare un percorso di rientro ben tracciato e blindato. E che la riforma fiscale non arrivera' a brevissimo lo dimostra anche il fatto che non se ne sarebbe parlato durante il vertice del Pdl a Palazzo Grazioli: ''e' un obiettivo futuro e ne parleremo nell'ambito degli impegni europei'', spiega il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri. E anche Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera si limita a rispondere: ''e'' un tema all'ordine del giorno ma non ne abbiamo parlato''. Anche il responsabile dello Sviluppo economico Paolo Romani frena: ''sono aperti i tavoli, in tempi ravvicinati ci potremmo arrivare anche se e' una riforma complessa''. Poi aggiunge ''bisogna tener conto degli obiettivi dei conti pubblici''. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia invece insiste: ''non si puo' uscire da questa crisi senza una riforma fiscale, e' nel programma di governo''. E interviene anche Brunetta che sulla manovra afferma che non ci sono accelerazioni o cambiamenti e sul fisco spiega che la delega arrivera' ''entro l'estate o l'autunno'' e che ora ''non abbiamo risorse per abbassare la pressione fiscale''.

Infine i sindacati: il leader della Cgil, Susanna Camusso, rilancia sulla patrimoniale: ''il tema e' come rimettere in moto la crescita di questo paese perche' sono necessari investimenti, molta redistribuzione del reddito diminuendo la tassazione sul lavoro e sulle imprese e aumentandola sulla finanza e sulle grandi ricchezze''. Mentre secondo il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni spiega che occorre ''abbassare le aliquote ai lavoratori dipendenti, dei pensionati e delle imprese che investono. Solo cosi' faremo ripartire i consumi''. E i soldi si possono trovare aumentando l'Iva sui beni di lusso e sfoltendo le agevolazioni''. Attacca 'ItaliaFutura', l'associazione che fa capo a Luca Cordero di Montezemolo: ''la coalizione di governo non puo' pensare di nascondere dietro una mancia fiscale, elargita affrettatamente e senza adeguata copertura, l'ennesimo fallimento nell'eliminare i tanti ceppi che tengono fermo da anni il nostro paese''. Dunque oggi nessuna novita' al momento ed ancora 'incognita' la voce 'coperture'. Il tema 'fisco', insieme alla manovra potrebbe essere oggetto di un primo confronto domani in Consiglio dei ministri.

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