Governo, Romano: “Anche il Pd mi voterà la fiducia”

Pubblicato il 27 Settembre 2011 - 09:09 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ''Non temo il voto, e non solo perchè sono certo della tenuta della maggioranza: in Aula, quando avranno finito di ascoltarmi, tanti deputati dell'opposizione avranno una crisi di coscienza''. Alla vigilia della pronuncia della Camera sulla mozione di sfiducia arrivata dopo la richiesta di rinvio a giudizio per concorso in associazione mafiosa, il ministro delle Politiche agricole Saverio Romano, intervistato da Libero, si mostra sicuro: ''E' solo un atto strumentale per colpire il governo''.

Romano denuncia la ''disinformazione''. ''Mi trovo alla vigilia di un'udienza preliminare che dovrà decidere, a fine ottobre, se prosciogliermi o rinviarmi a giudizio. E il pm, se sarà coerente con il lavoro di otto anni, dovrà chiedere il mio proscioglimento. Invece – sottolinea – nell'ultima settimana ho letto che il Parlamento sta per pronunciarsi sul mio arresto, che io sono stato rinviato a giudizio o, peggio, condannato''.

''La mozione del Pd è quantomeno intempestiva'', dice Romano. ''Io non sono stato neanche rinviato a giudizio. E' stato il giudice per le indagini preliminari a obbligare la procura a procedere con la mia imputazione coatta, e questo nonostante sul mio fascicolo ci fossero state due richieste di archiviazione da parte della procura''.

Il ministro spiega la presenza di due suoi numeri di telefono nel portafoglio del boss di Agrigento Alberto Provenzano. ''Provenzano l'avevo conosciuto nei primi anni Ottanta all'università, salvo non rivederlo mai più. Io dal 1990 sono stato in campagna elettorale nel 1994, 1996, 2001: chiunque si sarebbe potuto appuntare i miei numeri di telefono, presenti in tutti i materiali elettorali. Comunque – precisa – uno era il numero dello studio legale Sireci, dove allora lavoravo come avvocato; l'altro era un vecchio numero di cellulare attivato nel 1994 e disattivato nel 1996. E tale Provenzano non mi ha mai chiamato''.