Governo battuto alla Camera: salta il decreto salvaliste

Camera dei deputati

Il Governo è stato battuto  alla  Camera sul decreto legge salvaliste. Il decreto  è interamente rigettato.

L’Assemblea di Montecitorio ha approvato per otto voti un emendamento del Pd (con 262 sì e 254 no) su cui il governo aveva espresso parere contrario. L’emendamento era interamente soppressivo del decreto che, dunque, di fatto non esiste più.

I deputati del centrosinistra hanno lungamente applaudito. La vicepresidente Rosy Bindi, prendendo atto dell’esito della votazione, ha sospeso la seduta.

Si trattava della prima votazione di un emendamento al decreto, cui si era giunti dopo che il Pdl aveva ottenuto (con una votazione) che si sospendesse anticipatamente la discussione sul complesso degli emendamenti. Quella sospensione era passata con con 261 sì e 244 no.

Decisive le numerose assenze tra i deputati della maggioranza. Al momento della votazione dell’emendamento soppressivo del decreto salva-liste non hanno partecipato al voto 38 deputati del Pdl e quattro della Lega. Tra le assenze eccellenti del partito della Libertà ci sono quelle del capogruppo Fabrizio Cicchitto, del vicepresidente della Camera Maurizio Lupi, di Niccolò Ghedini e Denis Verdini. E’ mancato all’appello anche mezzo governo per lo più in missione. E risultano in missione anche 31 esponenti del Pdl più sette del Carroccio.

Durissimo il commento a caldo di Massimo Donadi, capogruppo dell’Italia dei Valori alla Camera: “Siamo di fronte ad un Governo indecente. Prima vara provvedimenti vergognosi poi non ha il coraggio di venire in Parlamento e metterci la faccia per approvarli. Avranno pure vinto le elezioni ma non hanno la dignità di governare il paese”.

Non ne fa un dramma, invece, il vice presidente dei deputati del Pdl Italo Bocchino: “Una soluzione normativa poi si trova”. “Le assenze sono un problema endemico – aggiunge Bocchino – dispiace in particolare per una votazione così delicata”. “Rischi oggettivi – sottolinea – non mi pare che ce ne siano. Nella vita si vince e si perde, noi vinciamo le elezioni e loro vincono queste cose che poi si possono sanare”.

Scontento il deputato del Pdl Giancarlo Lehner : “Il presidente Berlusconi, se intende varare le riforme istituzionali e della giustizia, dovrebbe mandare a casa gli attuali deputati del Pdl, capaci, spesso e volentieri, di andare sotto, pur avendo, sulla carta, una maggioranza bulgara”. “Meno male – aggiunge Lehner – che gli italiani ci votano, ma i nostri assenteisti potrebbero, alla lunga, farli pentire”.

Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani affida la sua replica ad una nota: “Il voto alla Camera sul decreto salva-liste è una sconfitta politica per la maggioranza ed il Governo: aggiungendo pasticcio a pasticcio, finiscono vittime della loro stessa arroganza”.

Per Dario Franceschini, invece, si tratta di “un degno finale per il decreto salvaliste: approvano norme indegne e pasticciate e poi non vengono nemmeno in aula a difenderle. Il gruppo Pd compatto e presente, la maggioranza in aula senza voti di fiducia colleziona sconfitte”.

Dopo il voto scatta anche la polemica tra Pdl e Lega: secondo il deputato del Carroccio Raffaele Volpi “ancora una volta il Pdl non è in grado di controllare i propri deputati”. “L’on. Bocchino – sostiene Volpi – invece di occuparsi della Lega e dei suoi deputati, pensi a guidare i deputati di quel Pdl di cui risulta essere vicepresidente vicario. A meno che non sia talmente minoritario da non riuscire a farlo…”.

Il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto incassa la sconfitta del decreto salvaliste e auspica una “sanatoria in tempi rapidi” per evitare ricadute sulle recenti elezioni regionali.

Secondo Cicchitto “l’opposizione ha tutto il diritto di sottolineare di avere marcato un punto positivo nella dialettica parlamentare; probabilmente la ragione dell’enfasi con cui essa sottolinea questo fatto deriva anche dal motivo che si tratta di uno dei pochi risultati positivi che essa ha ottenuto di questi tempi”.

“Comunque – aggiunge il capogruppo Pdl in una nota – è auspicabile, in seguito alla situazione creatasi con il voto alla Camera, che si trovi una sanatoria attraverso un provvedimento legislativo da approvare in tempi assai rapidi che eviti la messa in questione dei risultati elettorali che riguardano sia il centro-destra che il centro-sinistra. Detto questo dobbiamo in primo luogo sottolineare che questa votazione non ha nessun risvolto politico all’interno della maggioranza.

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