Luigi Di Maio (foto Ansa) Luigi Di Maio (foto Ansa)

Governo, sondaggio: dipendesse dagli elettori, nessuna alleanza è possibile

Luigi Di Maio (foto Ansa)
Luigi Di Maio (foto Ansa)

ROMA – Governo. Sondaggio. Che prospettive? Si stanno sulle palle tutti contro tutti, gli uni con gli altri, gli elettori italiani.

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E più di tutti quelli del Pd e del M5s.

Non ci sono affinità elettive. I campi di appartenenza sono ben definiti. Contro natura, oltre che esiziale, sarebbe un governo M5s-Pd ma altrettanto contro natura appare una alleanza fra Di Maio e Salvini.

Il partito trasversale dell’odio ha scavato solchi profondi. L’ultima ricerca di Ilvo Diamanti per Repubblica manda all’aria gli sforzi dei commentatori e dei politici per spingere il Pd nelle braccia del Movimento 5 stelle. Sarebbe la morte del Pd, ma quelli, per un posto al Governo o nel sottogoverno, sarebbero pronti al suicidio.

Che a volerlo sia soprattutto Dario Franceschini non sorprende. È quello che quando fu per un flash di tempo segretario del Pd fu costretto a una umiliante retromarcia per una giusta ma inopportuna battutaccia contro Berlusconi; ed è quello che voleva far causa (mai saputo più nulla) a una fabbrica di armi americana perché aveva usato il David di Michelangelo per una pubblicità; ed è ancor più quello che da ministro della cultura ha tolto agli anziani, Italia unico Paese al mondo, gli accessi gratis o scontati ai musei con la motivazione: così i ricchi stranieri non potranno più entrare a scrocco.

Vediamo i risultati. Sono in tutto 5 tabelle. Il sondaggio, avverte Repubblica.it,  è stato realizzato dall’Osservatorio elettorale Demos – Lapolis (Università di Urbino). La rilevazione è stata condotta nei giorni 12-16 marzo 2018 da Demetra con metodo mixed mode (Cati – Cami – Cawi). Il campione nazionale intervistato (N=1.503, rifiuti/sostituzioni/inviti: 10.925) è rappresentativo per i caratteri socio-demografici e la distribuzione territoriale della popolazione italiana di età superiore ai 18 anni (margine di errore 2.5%).

1. Gli elettori del Pd verso gli altri partiti. Non gliene va bene nessuno. Il massimo di preferenze lo raggiunge il M5s: 14% di consensi, cioè praticamente nulla. Al pari con l’amore per i transfughi di Liberi e uguali (14%). Forza Italia è al 6%, la Lega al 4%.

2. Elettori della Lega ricambiano. Simpatia verso… Forza Italia: 47%, M5s: 26%, Pd: 6%, Leu: 4%.

3.  Dal campo del Movimento 5 stelle la chiusura verso gli altri è naturale, dopo anni di vaffa e di pd meno elle. Cose anche giuste ma urlate col tono sbagliato. Più che naturale che fra gli elettori grillini, la simpatia verso la Lega trovi albergo solo nel  23% dei cuori, per il Pd: 14% , Leu 14%, Forza Italia 7%.

4. In concreto, non c’è maggioranza di consensi verso nessuna delle ipotesi di alleanze di governo. Si va dal massimo del 38% per M5s+Lega, al 23% per M5s+Pd, si precipita al 5% per la grande coalizione M5s+Lega+Forza Italia. Ma anche l’idea di un Governo guidato da una personalità esterna non piace se non al 22%. E allora? Tornate a votare…manco per sogno, sono d’accordo solo un grillino su 5. Forse confondono tutti trionfo elettorale con maggioranza assoluta.

5. Vale poco la tabella con le preferenze ai leader degli altri partiti data dagli elettori M5s. Nell’ordine: Salvini, 42%, Grasso 26%, Berlusconi 15%, Renzi 13%. Che piaccia loro Salvini non sorprende: orfani negli ultimi mesi degli istrionismi di Beppe Grillo, i sanculotti e i descamisdos del Movimento trovano in Salvini il più vicino surrogato. Quanto al povero Renzi, be’ ce l’ha proprio messa tutta per dispiacere, perfino agli elettori di sinistra…

 

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