Gran Bretagna, nuova patria della mafia

I tentacoli della mafia sono arrivati nel Regno Unito e il governo britannico si preoccupa.

Londra è stata avvelenata dai soldi della mafia italiana che hanno individuato nel Regno Unito il posto ideale per il riciclaggio del denaro sporco. È quanto denuncia il Guardian, preoccupato dell’avanzata delle famiglie mafiose italiane Oltremanica.

Famiglie che vedono nelle isole britanniche una nuova frontiera dove «estendere il loro impero criminoso» in alcuni settori particolare come le scommesse o il settore immobiliare. Cosa nostra, ’ndrangheta e camorra, dall’alto dei loro miliardi di euro hanno insomma messo piede in Gran Bretagna.

L’Observer cita tra gli altri il caso della società di scommesse Paradise Bet, con base a Londra, alla quale la scorsa settimana è stata sospesa la licenza dopo che i suoi asset sono stati bloccati dalla polizia italiana nell’ambito dell’inchiesta sulla famiglia pugliese di Savino Parisi. «La punta di un iceberg» secondo Francesco Forgione, ex presidente dell’Antimafia citato dal settimanale, che ricorda come «membri della famiglia di Secondigliano sono sospettati di possedere negozi a Londra dove espongono falsi prodotti di stilisti, e che servono anche da nascondiglio per latitanti o da snodo per il traffico di droga».

Esemplare il caso del boss camorrista Antonio La Torre, che prima di essere arrestato nel 2005, stava avviando un piccolo impero commerciale nel nord della Scozia, che prevedeva l’importazione di prosciutti e olio d’oliva, offrendo anche lavoro a napoletani.

Gestione cookie