Grazie Tartaglia, dall’Italia che “ti ama e ti odia”

Lucio Fero
Pubblicato il 21 Dicembre 2009 - 13:46| Aggiornato il 21 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA

Grazie Tartaglia. Per i sei/sette punti di popolarità/consenso guadagnati dal premier dopo il lancio della statuetta. Pubblicati e commissionati da Repubblica o dal Corriere della Sera, ogni sondaggio lo attesta: Berlusconi ferito piace di più alla gente. Grazie dunque Tartaglia e, insieme a te e più di te ringraziamo quel 25 per cento di italiani (la stima è di Mannheimer) che pensa (?) tu abbia colpito nel segno.

Grazie Tartaglia. Per aver spianato la strada al dibattito “sull’inciucio”. Se ne sentiva il bisogno. Che bello potersi di nuovo divertire a gridare “All’inciucio! All’inciucio!”. Che ci sia ognun lo vede, cosa sia…Non è che nessuno lo sa cosa sia, magari fosse solo questo. E’ che cosa sia o possa essere davvero l’inciucio a nessuno interessa. “Inciucio” è una categoria dello spirito italico, massimamente diffuso tra gli oppositori. Oppositori a che? Ma a tutto, che diamine! Accordo, compromesso, inciucio: che schifo! Ma inciucio su che? Bho! Sulle leggi che il Pdl ha in cantiere per la giustizia (?) no di certo. Stanno per presentare il “lodo ter”, cioè la terza edizione dello “scudo” anti incriminazione e processi per il capo del governo. Entrerà in funzione tra un anno o giù di lì. Nel frattempo costruiscono il “ponte”, il “legittimo impedimento”, cioè l’elenco ufficiale delle esenzioni dal presentarsi ad udienze processuali. E completano la terna con il “processo breve”. Su nessuna delle tre leggi ci sarà il voto favorevole del Pd. Però si parla di “inciucio”. Grazie Tartaglia per aver contribuito a introdurre questo elemento di verità e chiarezza. Grazie a te e a quelli, più o meno lo stesso 25 per cento di prima, anzi percentuale pure da allargare, che all’esistenza dell’inciucio crede come si crede all’esistenza del diavolo.

Grazie Tartaglia. Per aver favorito lo scivolamento della della chiacchiera politico- giornalistica sulla Bicamerale, Assemblea, Costituente, Convenzione. Insomma chiamatela come volete quella cosa che dovrebbe fare le riforme istituzionali. In Italia non si fanno da 20 anni, i 20 e passa anni da cui se ne parla. E non perchè manchi il “contenitore”. Perchè manca il contenuto. Una riforma istituzionale si fa se e quando le parti individuano un interesse generale e quindi comune alle parti. Le nostre “parti”, di Palazzo e di piazza, d’opinione e di ceto politico, hanno sempre pensato le riforme come una roba per fregare il vicino distratto. Berlusconi pensa la Costituente come il “ponte” per il Quirinale. Casini pensa la Convenzione come il ponte per la legge elettorale che gli conviene. D’Alema come il ponte per la sua strategia delle alleanze. Bossi come il ponte per far diventare la Padania autonoma, quasi indipendente. Grazie Tartaglia, per aver permesso che questa commedia ripartisse.

Grazie Tartaglia. Per aver sdoganato la nuova terminologia politica. Con grande successo di pubblico e di critica, la politica è oggi raccontata: “Amore contro odio”. Più o meno come Alien versus Predator. Amore e odio, se questa è la scelta consentita e consigliata che ne è di un cittadino che vota qualcuno non perchè gli vuole bene? Se cambia voto sarà tradimento di un amore? Non si era detto che a  metterla “Il Bene contro il Male” poi si finiva alla violenza? Sì, si era detto, l’aveva detto il Pdl e le sue tv. Ma “Amore contro odio” non è proprio la stessa cosa che Bene contro Male? Grazie Tartaglia. Per aver aiutato questa evoluzione e maturazione della cultura civile del paese. Grazie a te, a quelli che ti hanno più o meno segretamente approvato e a quelli che ti hanno usato come la manna dal cielo.

Dicono, qualcuno dice, che sei stato troppo perfetto per essere vero. Che sei stato “inventato”. Lo dicono soprattutto quelli che non hanno occhi e cuore per guardarsi allo specchio. Tu, Tartaglia, sei vero. Vero come quelli, e sono tanti, che pensano “Berlusconi si caccia e non si batte”. Vero come quelli, e sono di più, che pensano Berlusconi sia Babbo Natale. Vero come le forze profonde che agitano la politica e muovono le opinioni: ignoranza, superficialità, fondamentalismo. Grazie Tartaglia per aver riassunto in un gesto quasi tutta l’Italia, quella appunto che ti “ama e ti odia”.